Serve la svolta contro gli sprechi di Maurizio Bernava

Martedì, 08 giugno 2010
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Gli effetti sociali che la manovra correttiva finanziaria produrrà in Sicilia, preoccupano molto la Cisl: Il sistema regionale più fragile del Paese per i ritardi sul fronte della crescita, per il primato nel tasso della povertà, per i tanti costi aggiuntivi (trasporti, energia, burocrazia asfissiante, malaffare politico-mafioso), rischia di subire il colpo fatale dalla manovra del governo nazionale. In questo quadro, come Cisl siciliana siamo maggiormente allarmati dalle logiche di sperpero e cattivo utilizzo di risorse e opportunità di sviluppo. Per questo sentiamo la responsabilità di contribuire a un cambiamento reale. La Cisl siciliana ritiene che assuma priorità, in questa fase, promuovere mobilitazioni, pressioni sociali e denunce pubbliche a livello locale e regionale, per richiedere una svolta radicale nella lotta agli sprechi ((consulenze, incarichi, appalti, servizi,enti e società inutili e altro) e per destinare le risorse disponibili alle gravi priorità sociali dell'isola: allo sviluppo della produzione e al contrasto alle povertà. Oggi, dopo la manovra correttiva del governo nazionale, non possiamo limitarci a vecchie ritualità rivendicative. In particolare, chiediamo che la spesa regionale per interventi sociali non sia più dispersa e frammentata in mille rivoli e non segua più logiche distributive a pioggia (di tipo elettorale) ma sia sorretta da un'impostazione che misuri gli interventi per l'utilità alle emergenze della società. Quella della spesa sociale è una delle riforme prioritarie, che andrebbe subito realizzata in Sicilia. Prioritaria quanto nuove politiche per sostenere lo sviluppo e l'attrazione di nuovi investimenti. Ma il governo regionale e l'Ars sembrano lontani dalla consapevolezza di una svolta culturale ed etica prima che politica. Lo dimostrano le scelte assunte negli ultimi tempi e che hanno determinato la reazione critica della Cisl Sicilia: la manovra finanziaria regionale senza programmazione e rimodulazione dei fondi Ue; un programma infrastrutturale a valere usi fondi Fas, senza strategie unitarie e di sistema; l'uso distolto dei fondi Ue per formazione professionale e interventi sociali. Ancora, il ritardo nell'avvio dell'integrazione socio-sanitaria per riorganizzare la sanità nel territorio; la destinazione a pioggia degli incentivi per lo sviluppo. Per tale motivo la Cisl, in Sicilia, decide di puntare alla mobilitazione locale e regionale: Rilancerà una lotta senza quartiere al lavoro nero, l'altra faccia della vergognosa, crescente evasione fiscale: dall'edilizia all'agricoltura al terziario ai servizi appaltati ed esternalizzati dalle amministrazioni pubbliche. E, nei prossimi giorni, riproporrà a tutte le organizzazioni delle imprese e del lavoro di ritrovarsi per lanciare insieme linee-guida e proposte comuni da fornire alla politica e al governo della Regione. Proporremo un terreno comune per dare all'Isola una programmazione che abbia al centro l'impresa vera e legale,un nuovo sistema di tutele sociali non assistenziali e clientelari, l'ammodernamento della rete dei servizi e delle infrastrutture.

Maurizio Bernava

Segretario Generale Cisl Sicilia

Palermo, 6 giugno 2010

manovra correttiva 2010