Denaro sospetto: dal Veneto milleottocento SOS

Martedì, 29 marzo 2011
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I lavoratori bancari del Veneto, nel secondo semestre del 2010, hanno inviato alla Banca d'Italia oltre 1.800 SOS, segnalazioni di operazioni sospette. Il Veneto si posiziona così al settimo posto tra le regioni, al primo la Lombardia.
E' quanto emerge dalla elaborazione fatta dalla federazione sindacale dei bancari Cisl, la Fiba sui dati del Bollettino semestrale che l'Unità di Informazione Finanziaria della Banca d'Italia. Numeri che evidenziano come il sistema finanziario italiano si sta gradualmente conformando alla disciplina antiriciclaggio. Infatti le segnalazioni che, in tutta Italia nel 2007 erano 12.500 sono diventate 37.000 lo scorso anno, con una dinamica in accelerazione. Ma, precisa la Fiba- professionisti e altri operatori sono stati però meno solerti: i potenziali segnalanti sarebbero diverse centinaia di migliaia, ma nel 2010 alla vigilanza sono pervenute solo 223 segnalazioni.
La Fiba Cisl è impegnata da due anni su questo tema delle norme antiriciclaggio che riguarda direttamente le responsabilità personali dei lavoratori delle banche. " Abbiamo realizzato- spiega il segretario nazionale Giuseppe Gallo- in questo periodo di tempo oltre 130 assemblee in tutta Italia per garantire ai nostri iscritti, ma non solo, il massimo dell'informazione sulle norme antiriciclaggio". Un impegno reso quasi obbligatorio, sottolinea Gallo perché "I lavoratori bancari da tempo sono incastrati da un lato da un quadro normativo sempre più stringente, dall'altro da un atteggiamento delle banche che, dietro un'adesione formale senza riserve ai dettati normativi, nascondono politiche commerciali sempre più aggressive che portano ad un aumento implicito di "rischiosità" solo a carico dei dipendenti. Non fa eccezione la situazione dall'articolata disciplina dell'antiriciclaggio".
In Veneto, specifica Nicola Criniti, responsabile regionale della Fiba Cisl, abbiamo svolto assemblee provinciale ed incontri regionali coinvolgendo sia i nostri delegati che gli iscritti. In alcuni casi abbiamo aperto le porte a tutti i lavoratori. Per farle abbiamo utilizzato la grande competenza che hanno i nostri esperti". I risultati non sono mancati: dove più si è operato per informare e preparare i lavoratori più segnalazioni ci sono state.
La provincia con maggior numero di SOS è quella di Verona che con 437 segnalazioni si colloca al 16 posto a livello nazionale. Per quantità di SOS ogni mille conti correnti si segnala Rovigo (uno ogni mille) al 24° posto tra le 104 province. Infine la Fiba ha incrociato i numeri delle SOS con quelli dei reati legati alla criminalità organizzata (dalla associazione mafiosa all'estorsione) dove le province del Veneto si collocano tutte nella parte più bassa di questa cattiva graduatoria, ad eccezione di Venezia che, con quasi 8 reati per ogni diecimila abitanti è al 42° posto. In questo caso le province venete si collocano sui valori medi nazionali.
Si tratta di dati che rappresentano solo in parte la vera dimensione del riciclaggio. Il tutto è lasciato, pur prevedendo la legge pesanti sanzioni a carico degli operatori, nelle mani delle singole persone, lavoratori dipendenti compresi. E sono molti i fattori che possono incidere sull'azione di segnalazione, compresi quelli ambientali.

in allegato
Fiba Cisl- Cisl Veneto. I dati sull'antiriciclaggio in Veneto. Dai 2° semestre 2010. Marzo 2011
Fiba Cisl Nazionale. Analisi dati sull'antiriciclaggio. Marzo 2011

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