Prefazione di Raffele Bonanni

Venerdì, 31 dicembre 2010

Cisl, il sindacato della bandiera d'Italia.

La Cisl nasce come sindacato dell'Italia. Una scelta ed un valore, quello dell'italianità, che i costituenti vollero rappresentare non solo nella sua denominazione (C.I.S.L. Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori), cosa forse da darsi per scontata, ma anche nella bandiera e nel simbolo.

Il tricolore, abbandonando quella rossa della tradizione storica del movimento operaio e sindacale di matrice socialista, ne è la bandiera.

Il simbolo fu un'Italia, disegnata sopra un mondo di paralleli e meridiani; una rappresentazione semplice, ma inequivocabile, del senso che i fondatori avevano dell'essere sindacato italiano: parte integrante del mondo, partecipe del movimento sindacale internazionale.

Non a caso la Cisl aderisce immediatamente alla Internazionale dei Sindacali Liberi l'ICFTU, International Confederation of Free Trade Unions, declinata in italiano come C.I.S.L., dove la "I" è però acronimo di "Internazionale".

A metà degli anni '80 l'autonomia e l'italianità della Cisl trovano espressione in quella che possiamo definire la bandiera/vessillo di organizzazione. L'ispirazione viene dalla "stelle e strisce" e dal modo di rappresentarsi del sindacalismo USA. L'occasione di lanciarla sarà data dalla mobilitazione per la difesa dell'accordo sulla scala mobile (detto di San Valentino) che un referendum promosso dal PCI voleva abrogare. Così, uno dei momenti più  difficili della storia Cisl, dove il nostro senso di responsabilità nazionale venne messo alla prova come poche altre volte, divenne occasione per presentarsi con il "nostro tricolore".

Un tricolore che rimane ancora oggi la base della rappresentazione simbolica e grafica della Cisl, un tutt'uno con i nostri valori di sempre: autonomia, responsabilità, partecipazione.

L'iniziativa della Cisl veneta, confederale e dei lavoratori della scuola, di compartecipare alle celebrazioni dei 150 anni dell'unità d'Italia con un Diario che ricorda come anche le genti venete furono protagoniste del Risorgimento, delle sue lotte e delle sue speranze, è dunque parte di questa visione del nostro essere e fare sindacato.

Lo è tanto di più in Veneto, regione che ospitò nel 1997, a Venezia suo capoluogo, una delle due grandi manifestazioni nazionali per l'unità d'Italia (l'altra si tenne a Milano).

Tanto più in questa regione dove la Cisl è il primo sindacato. Un sindacato che affonda la sua forza nella capacità di mantenere stretto il suo legame con il lavoro veneto nei suoi rapidi cambiamenti e di conservarne l'unità e la coesione, senza cedere di un passo sui valori della solidarietà nazionale, della vocazione europea e della apertura al mondo.

Se l'Italia compie oggi i suoi 150 anni come Paese tra le grandi democrazie avanzate del mondo lo si deve, anche e molto, ai suoi lavoratori, compresi quelli provenienti dalle terre venete o che in queste oggi vivono.

Se l'Italia così sarà anche nei prossimi decenni dipenderà ancora, molto, da loro, dalle loro lotte e dalle loro speranze.

Raffaele Bonanni

Segretario Generale Cisl