Il sindacato europeo a congresso: insieme per un patto equo per chi lavora

Lunedì, 22 maggio 2023

L’aumento dell’inflazione e la conseguente riduzione del potere d’acquisto dei salari da un lato, dall’altro l’indebolimento dello stato sociale, le incertezze sul futuro del lavoro e la crescita delle diseguaglianze sono fenomeni con cui il mondo del lavoro fa i conti tutti i giorni. Non solo in Italia, ma in tutti i Paesi europei, la sfida del sindacato è quella di affrontare questi problemi con una strategia di lungo termine, che permetta anche di affrontare in maniera giusta la transizione ambientale, quella tecnologica e quella demografica.

Se infatti usciamo dal provincialismo della politica italiana, scopriamo che in tutta Europa le lavoratrici e i lavoratori stanno affrontando l’impatto dei medesimi fenomeni di cambiamento.

Eppure i diritti sindacali non sono garantiti allo stesso modo in tutto il continente, e il fenomeno delle delocalizzazioni, basate sulla compressione del valore del lavoro, continua a mettere i lavoratori in competizione tra loro.

L’Italia – dove continuano a essere propagate fake news disfattiste, che dicono che i salari italiani sono i più bassi d’Europa (Eurostat certifica invece che il salario mediano italiano è all’undicesimo posto tra i 27 Stati dell’Unione) e che i lavoratori sono i meno tutelati –, rappresenta invece uno dei modelli più forti di rappresentanza del lavoro nel continente, fatto certificato dalla copertura della contrattazione collettiva nazionale di quasi tutti i settori lavorativi che supera abbondantemente la soglia dell’80% individuata come obiettivo  anche dalla Commissione europea.

Ma se i diritti dei lavoratori di altri Paesi sono più deboli, si indeboliscono anche quelli dei lavoratori italiani. Anche questo è il frutto di un’economia globale e di quella ineludibile interdipendenza che la stessa pandemia ha reso eclatante. Per tale motivo Cisl ha sempre creduto nella necessità di avere un forte sindacato europeo, che permetta innanzitutto di potenziare le tutele nei Paesi dove sono più deboli. E in questa fase di rapida e radicale trasformazione l’impegno per il suo rafforzamento, come per quello della contrattazione collettiva e dei diritti sociali in tutta l’Europa, è una esigenza condivisa e insieme una sfida vitale per il movimento sindacale.

Per questi motivi il prossimo Congresso della Confederazione Europea dei Sindacati, a cui sono associati oltre 100 sindacati che rappresentano oltre 45 milioni di lavoratrici e lavoratori, non sarà un rito ma un vero momento di confronto, analisi e rilancio di una progettualità fondata sulla solidarietà..

Il congresso, che si svolgerà a Berlino dal 23 al 26 maggio prossimi,  avrà come slogan “Insieme, per un patto equo per le lavoratrici e i lavoratori”. E il sindacato italiano vi parteciperà con convinzione ed energia per rafforzare la solidarietà internazionale tra lavoratori di Paesi molto diversi tra loro, con l’obiettivo di costruire una società e un’Europa più giuste e inclusive.

Gianfranco Refosco
Segretario generale Cisl Veneto