COMUNICATO - Congresso Cisl Veneto: Porto: “viviamo e vivremo di lavoro”.

Giovedì, 23 aprile 2009

Verona, 22 aprile 2009 - "Noi vivremo di lavoro" è lo slogan che, in Fiera a Verona, campeggia su tutti i manifesti della Cisl e ha risuonato oggi a più riprese durante l'apertura del decimo congresso regionale del sindacato: «Il lavoro rimane il perno intorno a cui continua a girare tutto, la vita delle famiglie, degli individui, delle imprese - ha detto Franca Porto, segretario uscente della Cisl regionale del Veneto -. E questo vale specie per chi non può lavorare o non trova lavoro. Perché, non dobbiamo scordarcelo mai, la Costituzione dice che l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, e non una Repubblica democratica di soli lavoratori. E questo rimanda a una piena cittadinanza che non esclude quanti, per motivi diversi, non rientrano nella forza lavoro».

La Cisl sa che occuparsi di lavoro significa prendersi cura delle persone, e che il lavoro è sia un diritto che una modalità per operare in favore del bene comune. Sul tema della contrattazione sociale apriremo una fase negoziale insieme ai pensionati, capace di dare un volto nuovo alle nostre comunità locali. «Mentre in passato il conflitto sociale veniva concepito erroneamente come unico elemento per costruire una forte identità di classe e dei diritti - ha continuato - oggi la Cisl non si riconosce in un'azione rivendicativa e oppositiva, ma piuttosto di proposta, dialogo e assunzione di responsabilità. Per questo scegliamo come strumento principale quello della contrattazione, come misura del grado di affermazione della giustizia sociale e vediamo nella bilateralità un sostegno efficace e appropriato alla costruzione di una democrazia pluralista che per noi è la via maestra. Il pluralismo è un bene troppo importante che va protetto contro un'idea povera dell'unità sindacale come un "pensiero unico" dei lavoratori e dei pensionati. La Cisl ha ben presente che gli interessi dei singoli non possono essere in contrasto con quelli collettivi e generali del Paese». Una pratica quella della bilateralità in Veneto ormai di lunga tradizione, che va diffusa dove ancora non presente, fermo restando che «di fronte a controparti pubbliche o private o amministrazioni locali non disposte al confronto - ha precisato il segretario uscente - noi che non lo amiamo agiremo il conflitto».

Lo stesso Giancarlo Galan, presidente della Regione Veneto, ha affermato di apprezzare l'attenzione al pluralismo e al dialogo, ricordando in particolare il ruolo della Cisl nel recente accordo regionale per l'estensione degli ammortizzatori sociali ai lavoratori che ne erano esclusi: «È nota a tutti la mia insofferenza per i congressi, i tavoli di concertazione, i monitoraggi, le consultazioni con le parti sociali.... Eppure questo sentimento non mi scatta dentro quando si tratta della Cisl. Perché in verità io sono contrario soltanto a chi è solito dire, sia a voce che per iscritto, sempre NO - ha continuato -. Sento di poter dire che nella Cisl prevale sempre più spesso la cultura del dialogo franco e trasparente, e questo gli conferisce forza e credibilità». E ancora Galan ha detto di condividere molti dei punti contenuti nel documento programmatico del congresso (in tema di autonomia, di federalismo di riforme istituzionali...) la necessità di promuovere insieme - imprese, politica e sindacato - il nuovo sviluppo del Veneto.

Galan ha, infine, anticipato all'assemblea del congresso la nuova strategia condivisa con Veneto Sviluppo: «Le strategie anticrisi che abbiamo finora messo in campo si sono mosse lungo due percorsi: garantire ammortizzatori sociali ai lavoratori e ripristinare il più possibile la liquidità alle imprese. Entrambe sono sensate e necessarie, ma la seconda corre il rischio di disperdere molte risorse se non viene indirizzata in maniera selettiva, che favorisca cioè la crescita dimensionale delle imprese».

E della necessità di lavorare insieme nella crisi ha parlato anche Flavio Tosi, sindaco di Verona, che, ringraziando la Cisl per aver scelto la città di Verona come sede del congresso, ha detto: «Occorre cercare  soluzioni condivise, facendo prevalere lo spirito costruttivo e pragmatico, ossia la volontà comune di operare tutti nell'interesse dei cittadini, perché è questo che loro si aspettano».

All'unità sindacale ha dichiarato di non voler rinunciare Emilio Viafora segretario generale Cgil Veneto: «In questo congresso mi sento come a casa, e vorrei ribadire anche al Governatore Galan che noi della Cgil non siamo il sindacato del NO, come abbiamo dimostrato anche a dicembre richiedendo l'apertura dei tavoli specifici sul contenimento della crisi e l'innovazione del sistema veneto. Estendo ai colleghi dei due sindacati l'invito a riprendere il filo del dialogo, nonostante in queste settimane si sia disegnato un quadro di rottura, perché al di là delle differenze su una cosa siamo tutti d'accordo: non è più tollerabile una società in cui cresce la ricchezza ma in maniera diseguale».

«Divisi si perde, uniti si vince»: anche per Gerardo Colamarco, segretario generale di Uil Veneto, una logica di lotta antagonista tra i sindacati oggi non ha più senso di esistere.  «Prima ancora di chiederlo agli altri - ha aggiunto - dobbiamo trovare noi per primi la forza e il coraggio di cambiare noi stessi. Per quanto riguarda il Veneto è tempo di riprendere la discussione sulle cose che ci uniscono come si era iniziato a fare con la costruzione di una piattaforma regionale comune alle diverse sigle regionali».

«Ci sono tutte le condizioni - ha commentato a margine Giorgio Santini, segretario confederale Cisl - perché il Veneto sia laboratorio di innovazione sindacale sui temi sia della contrattazione che delle politiche sociali, soprattutto guardando all'accordo regionale sugli ammortizzatori sociali che ha fatto da apripista in Italia».

Stamattina al congresso alle ore 10.00 interviene il segretario generale della Cisl nazionale RAFFAELE BONANNI e il senatore Tiziano Treu.

500 i delegati della Cisl Veneto riuniti in congresso da oggi fino a venerdì 24 presso la Fiera di Verona, per definire la linea politica dell'organizzazione sindacale ed eleggere il Consiglio Generale regionale che sarà poi chiamato a governare la Cisl del Veneto nei prossimi quattro anni, nonché a esprimere il segretario generale e la segreteria, ossia i suoi organi esecutivi.

XVI Congresso Cisl