Più contratti nelle aziende e più salario nelle retribuzioni

Venerdì, 23 gennaio 2009

Abbiamo ottenuto quello che volevamo da anni: un nuovo sistema contrattuale il cui fulcro si colloca nel cuore del lavoro e della produzione: l'azienda o le aziende di uno stesso settore che operano in un ambito territoriale omogeneo.
E questo non solo nel settore privato ma anche in quello pubblico.

E' questo il succo dell'accordo sulla riforma della contrattazione sottoscritto giovedì 22 gennaio scorso a Roma in pratica da tutte le parti sociali, esclusa la Cgil, e dal governo, sia come datore di lavoro che nella sua funzione più ampia nella gestione delle politiche economiche e fiscali del paese.

La riforma rinnova le regole dello strumento per eccellenza dell'azione sindacale, il fare contratti, la contrattazione, con una precisa finalità: mettere nelle mani dei lavoratori e dei loro rappresentanti, da una parte, e dei loro diretti datori di lavoro, dall'altra, una parte sostanziale delle scelte in materia di retribuzione (dai premi alle qualifiche) e dell'organizzazione del lavoro.

Questo spostamento di una parte maggior del peso dell'azione sindacale nelle relazioni dirette con l'azienda comporta altri importanti effetti: la responsabilizzazione dei soggetti, lavoratori e datori, che devono trovare loro stessi, il giusto equilibrio tra produttività e redistribuzione del reddito prodotto in azienda, un significato più visibile ed immediato dello scambio tra miglioramento della produttività (e quindi della competitività) e aumento della retribuzione, una maggiore autorevolezza dell'azione e della rappresentanza sindacale nei posti di lavoro.

E' quello che ci vuole per i lavoratori e le aziende del Veneto, specie in questa fase di difficoltà dove la contrattazione aziendale può non solo operare per contenere gli effetti della crisi ma anche progettare l'organizzazione del lavoro, le relazioni sindacali ed il sistema salariale interno per uscirne e per il dopo crisi. E' la stessa logica che fu messa in moto nel dopoguerra con l'introduzione, sostenuta dalla Cisl, della contrattazione aziendale.

Per questi motivi come Cisl del Veneto siamo più che soddisfatti per la positiva conclusione dei questa lunga vicenda. Tanto più che questa storica svolta ha trovato una ampia condivisione di intenti tra sindacati ed imprese tale da coinvolgere anche le politiche fiscali del governo con i provvedimenti sulla detassazione e decontribuzione del salario di produttività per incentivare questo tipo di contrattazione.

Si tratta ora di aprire la nuova stagione della contrattazione aziendale, di saperne cogliere e far fruttare tutti gli spazi che si sono resi praticabili, di allargare la presenza organizzata nel sindacato nelle aziende ancora de- sindacalizzate. In questa azione quotidiana, concreta e a tu per tu con i lavoratori, credo che si potranno ritrovare molti punti di incontro con la Cgil e porre quindi le condizioni per riprendere il cammino comune.

Franca Porto, Segretaria generale Usr Cisl Veneto

Venezia- Mestre 23 gennaio 2009

Riforma della Contrattazione