Salario minimo, Cupani (Fnp Cisl Veneto): “Risolvere il problema del lavoro povero”

Martedì, 14 giugno 2022

“Una retribuzione dignitosa significa una pensione dignitosa”. Così Tina Cupani, Segretaria generale Fnp Cisl Veneto, ha commentato la discussione sull’introduzione in Italia di un salario minimo legale.

“Il lavoro povero non si cancella con il solo salario minimo, ma il dibattito che si è creato è utile e ci consente di agire – ha dichiarato Cupani nel corso del Consiglio generale del sindacato, che si è tenuto oggi, martedì 16 giugno, al Centro Cardinal Urbani di Mestre - dobbiamo sostenere la nostra confederazione affinché una volta per tutte si risolva il problema, soprattutto per i giovani e le donne. Altrimenti domani ci ritroveremo con molti più poveri”.

La Fnp Cisl, infatti, rappresenta in Veneto una categoria di 1,2 milioni di persone, che per il 52% vive con 1.500 euro lordi al mese e quasi 1 su 3 con 1.000.

All’evento era presente anche Daniela Fumarola, segretaria nazionale della Cisl e attualmente reggente della Fnp nazionale. “Sappiamo che ci sono 3 milioni di lavoratori poveri -ha affermato - significa immaginare per loro un futuro di pensioni povere, ma sul salario minimo – ha aggiunto - qualcuno dovrebbe rileggersi bene la direttiva europea: la Ue dice ai paesi come l’Italia, dove c’è una contrattazione sviluppata, di continuare a contrattare. I minimi orari, infatti, sono numeri che non contengono tutto ciò che la contrattazione aggiunge: la questione salariale è più ampia ed è il tema dei temi”. L’obiettivo, quindi, secondo Fumorola, è “agire per dare al paese soluzioni strutturali, capaci di legare l’incremento delle retribuzioni al motore della crescita e della produttività. Dobbiamo rinnovare tutti i contratti, pubblici e privati. Ma va attivata anche la leva fiscale: c’è bisogno di abbassare le tasse per i pensionati e per i lavoratori – ha concluso - Bisogna sbloccare le indicizzazioni degli assegni e stimolare fra gli attivi la previdenza complementare”.

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