RdC: in Veneto solo per la metà dei poveri?

Martedì, 05 marzo 2019

E’ troppo stretta la cruna dell’ago del Reddito di Cittadinanza perché tutti i poveri del Veneto possano passarci.
Come in tutto il Nordest, solo una parte, 5/6 su 10, potranno beneficiare del provvedimento governativo.
Sono queste le stime che Alleanza per la Povertà (il cartello delle organizzazioni sociali che si occupano di povertà costituitosi a livello nazionale ancora lo scorso anno, la cosiddetta “lobby dei poveri”) ha presentato nel convegno di Zelarino.
Le regole indicate nel testo del disegno di legge attualmente in discussione alla Camera dei Deputati escludono infatti i senzatetto, molte famiglie numerose oltre che gran parte degli stranieri in quanto tali.
Le strettoie della cruna, che il Vangelo di Matteo riserva ai ricchi, nel disegno di legge gialloverde riguardano invece i poveri e, in particolare, quelli che vivono nelle aree più sviluppate come il Nordest e quindi il Veneto.
In primo luogo – come ha ben descritto Cristiano Gori, coordinatore scientifico di Alleanza – è stata fissata una unica soglia di reddito a livello nazionale, senza cioè tener conto del diverso costo della vita tra Nord e Sud. A farne le spese i poveri che vivono nelle città o nei territori dove il costo della vita è più alto.
Tagliati fuori anche i senzatetto: circa 5.000 persone, ha spiegato Michele Righetti di Fio-PSD, nel 40% dei casi italiani, persone che hanno perso tutto, compresi quei due anni di residenza continuativa in un luogo che è requisito tassativo per ottenere l’RdC.
Infine gli stranieri che, in Veneto, rappresentano una quota consistente dei poveri (4 famiglie su 10) per i quali sono state inserite norme ad hoc per limitarne l'accesso come, ad esempio, la residenza minima di 10 anni.
Una esclusione che prende di mezzo molti bambini. Requisiti di cui lo stesso Ufficio Studi del Senato mette in discussione la legittimità citando le numerose sentenze di tribunale che le hanno cassate in quanto discriminanti ed eccessive.
Si conferma così la valutazione di molti osservatori: dopo il pensionamento anticipato con Quota 100, anche il provvedimento sul Reddito/Pensione di Cittadinanza non sembra cucito sulla società veneta.