Oltre 500 delegati e delegate all’assemblea di Cisl Veneto per confrontarsi sulla Legge di bilancio 2025
In oltre 500 delegate e delegati di Cisl Veneto si sono riuniti ieri a Vicenza in assemblea regionale per un confronto sui contenuti della Legge di Bilancio e sulle richieste del sindacato rispetto a temi e questioni indicati come prioritari dall’organizzazione. Molti potranno avere inevitabile impatto sul territorio: sui cittadini, sui lavoratori, gli enti locali, le imprese… Tagli di risorse e mancato supporto che aggraveranno alcune criticità già evidenti in diversi ambiti, sul fronte sociale come su quello economico-produttivo, freneranno la spinta allo sviluppo e all’innovazione.
«Abbiamo fortemente voluto questo momento di confronto, di informazione e mobilitazione per dire parole di verità sulla Manovra 2025 e sollecitare il Governo a considerare quanto a Cisl non va bene. La Manovra finanziaria non è la panacea per tutti i mali, ma è uno strumento che consente di definire importanti tutele. Per questo giudichiamo con soddisfazione la conferma di importanti istituti che vanno a favore del sostegno dei redditi medi e bassi, così come l’indicizzazione delle pensioni» ha ribadito Massimiliano Paglini, segretario generale di Cisl Veneto, aggiungendo: «In Veneto siamo preoccupati per l’automotive, su cui impatterà il taglio al fondo dedicato qualora venisse confermato, e per tutta la filiera moda che risente di carenze strutturali, perciò chiediamo con forza il ripristino delle risorse del fondo specifico di sistema. Così come chiediamo il ripristino dei fondi per i trasferimenti agli enti locali e continueremo a sollecitare tutti i livelli istituzionali, in primis per un aumento delle risorse regionali a sostegno dei costi delle famiglie per i servizi sociosanitari». «La Manovra di bilancio è una tappa molto importante ma non quella finale per ogni cosa – ha detto ancora –, e Cisl fa un grande lavoro a tutti i livelli prima, durante e dopo la sua approvazione per tutelare lavoratori e pensionati. Per questo la nostra mobilitazione si concretizzerà in incontri di informazione nei luoghi di lavoro e nei territori, ritenendo lo sciopero l’ultima istanza, se e quando non vi dovessero essere margini per ottenere ciò che rivendichiamo».
A chiudere i lavori dell’assemblea è intervenuto Ignazio Ganga, segretario nazionale di Cisl, che ha sottolineato: «Questa è una Manovra che va collocata nello scenario storico del momento, e che purtroppo deve tener conto di due scogli fondamentali, una sorta di Scilla e Cariddi tra i quali naviga il nostro Paese: il primo scoglio la procedura d'infrazione per deficit eccessivo dello scorso mese di luglio e il secondo i limiti finanziari imposti dal Patto di stabilità europeo. La posizione di Cisl parte dal considerare questo contesto». «Diversi interventi previsti dalla Legge di bilancio sono in linea con le nostre rivendicazioni anche storiche, in risposta a diverse urgenze dei lavoratori, delle famiglie e del sistema socioeconomico, pur riscontrando alcuni aspetti migliorabili su cui si sta lavorando a livello nazionale con il Governo anche in queste ore – ha aggiunto ancora Ganga –. Abbiamo proposto una corposa batteria di emendamenti nella quale, in particolare, chiediamo di rafforzare l'equivalente delle pensioni minime, di potenziare il fondo sulla non autosufficienza e di rafforzare gli sgravi alle fasce medie medio basse di redditi, ma anche chiediamo di intervenire sul taglio strutturale degli organici nella scuola, sul blocco parziale del turnover per il pubblico impiego e la carenza di risorse per PA, scuola, università e ricerca. E poi rimaniamo molto critici rispetto al taglio inopportuno all'automotive. Riteniamo che sia vincente il confronto e quindi rimarremo inchiodati ai tavoli fintanto che ci saranno margini di modifica alla legge di bilancio».