Cisl, Cgil e Uil Veneto: “Dal PNRR risorse per rilancio economico e occupazionale del territorio”

Giovedì, 27 ottobre 2022

“Questo è il momento della responsabilità e della solidarietà, da parte di tutte le rappresentanze politiche, economiche e sociali. Per questa emergenza sociale vanno reperite le adeguate risorse.

Ci siamo quindi dichiarati disponibili ad aprire una discussione anche tecnica sugli strumenti opportuni (da reperire all’interno del bilancio regionale, dei fondi comunitari o, se necessario, con un’addizionale Irpef sui redditi più alti o ipotesi alternative che abbiano lo stesso effetto redistributivo) per trovare le risorse necessarie che debbono essere finalizzate ad affrontare la questione sociale che rischia di deflagrare nelle prossime settimane. Questa dovrebbe essere la preoccupazione di tutti”.

Gianfranco Refosco, Tiziana Basso e Roberto Toigo, Segretari generali di Cisl, Cgil e Uil Veneto, hanno così commentato la necessità di un tavolo regionale di concertazione generale in seguito alla riunione convocata dal Presidente della Regione, Luca Zaia, nel corso della quale è stata esposta la Nota di aggiornamento al DEFR, assieme con l’aggiornamento del quadro programmatico in relazione ai Fondi comunitari e al PNRR, in vista della presentazione della legge di Bilancio 2023 al Consiglio regionale.

“Come rappresentanti dei lavoratori e dei pensionati abbiamo sottolineato al presidente Zaia la gravità dell'emergenza sociale in corso – hanno aggiunto - Abbiamo sottolineato come dalla nuova programmazione europea e dai fondi del PNRR arriveranno importanti risorse destinate al mondo produttivo, da sfruttare al meglio per realizzare un progetto di rilancio economico e occupazionale del nostro territorio. È però necessario che, a fianco di queste iniziative per lo sviluppo – hanno sottolineato Refosco, Basso e Toigo - la manovra di bilancio regionale si occupi anche dell'aiuto alle persone e alle famiglie che fanno sempre più fatica a pagare le bollette, fare la spesa, sostenere le rette delle case di riposo, asili nido e tutti i servizi fondamentali. Il sistema del welfare territoriale pubblico e del privato sociale deve essere sostenuto in questo momento, perché rischia di crollare e di sguarnire il territorio di una rete di servizi indispensabili anche per sostenere il sistema produttivo”.

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