Lavoro. Veneto, nella prima metà dell’anno aumentano le assunzioni
Nella prima metà del 2022 in Veneto sono stati registrati 77.500 posti di lavoro in più, grazie soprattutto al secondo trimestre che si è chiuso con un saldo tra assunzioni e cessazioni dei rapporti di lavoro (a tempo indeterminato, determinato e di apprendistato) di +54.000.

Ad aumentare sono stati soprattutto i contratti a termine (+55.300, anche se nel 2021 erano stati +65.200), seguiti dal tempo indeterminato (+20.800, solo 22 in più dello scorso anno) e dall’apprendistato (che con 1.400 posizioni lavorative in più rimane sotto al livello del 2021, anche per effetto di un aumento delle trasformazioni a tempo indeterminato: +21% nel semestre e +47% a giugno).
I dati sono stati diffusi da La Bussola di Veneto Lavoro, che ha evidenziato anche come l’andamento occupazionale dei primi sei mesi dell’anno sia stato particolarmente positivo nei servizi (+54.300 posti di lavoro). Le assunzioni nel terziario sono aumentate del 41% rispetto al 2021, con picchi del +66% nel turismo, mentre l’industria conta 16.100 nuovi posti di lavoro, con un aumento delle assunzioni del 26% e incrementi superiori alla media nel metalmeccanico (+30%). In calo del 5%, invece, le assunzioni nell’agricoltura, unico settore a registrare risultati inferiori alla situazione pre-pandemica.
A livello territoriale, infine, il saldo è stato particolarmente positivo per le province di Venezia (+36.400 da gennaio a giugno) e Verona (+21.500), seguite da Padova (+6.300), Vicenza (+4.600), Treviso (+4.600) e Rovigo (+4.100).