Fist Cisl Veneto, Maurizia Rizzo confermata Segretaria generale. Focus su Partite Iva e lavoratori atipici

Mercoledì, 22 dicembre 2021

Maurizia Rizzo è stata riconfermata Segretaria generale della Fist Cisl Veneto, affiliazione delle categorie Fisascat e Felsa, nel corso del Congresso svoltosi a Venezia.

L’appuntamento ha però costituito l’occasione per fare anche il punto su Partite Iva, lavoratori autonomi e “atipici” in Veneto nei settori rappresentati dalle due categorie, grazie ad una ricerca a cura di Francesco Peron e Stefano Dal Pra Caputo della Fondazione Corazzin.

In base alla ricerca, nel 2019 il lavoro indipendente rappresentava circa il 20-23% del mercato del lavoro, tra piccoli imprenditori, lavoratori autonomi (come commercianti, estetisti e parrucchieri, idraulici) e liberi professionisti (ad esempio iscritti ad albi e ordini professionali, ma non solo, occupati in attività per lo più intellettuali).

Nel 2020, anno dello scoppio della pandemia, il numero delle nuove aperture di Partite Iva, rispetto all’anno precedente, risultava sceso di oltre 2mila unità, pari circa a - 5,3%. A diminuire, in particolare, il numero delle Partite Iva aperte da persone fisiche (quasi - 8%), soprattutto nei settori più colpiti come arte, sport, intrattenimento (-38,2%) e alloggi e ristorazione (-31,1%).

Altro settore analizzato dalla ricerca è quello dei lavori atipici. Il mercato del lavoro ha visto scendere le nuove assunzioni a tempo indeterminato da 120.635 del 2019 a 94.080 nel 2020, quelle a tempo determinato sono passate da 506.925 a 403.675, mentre i contratti di lavoro somministrato sono diminuiti da 137.830 a 102.340. In calo anche i contratti a chiamata (da 73.060 a 55.695), i lavori subordinati (da 29.310 a 21.310), gli apprendistati (da 47.380 a 31.260) e gli stage (da 40.755 a 27.490).

Solo i contratti di lavoro domestico hanno registrato un incremento, passando dai 30.370 dell’anno precedente alla pandemia ai 41.525, aumento provocato da una maggiore richiesta di assistenza domiciliare per anziani e persone con disabilità rientrate in casa dopo la chiusura delle strutture che le ospitavano.

“La pandemia – ha spiegato Maurizia Rizzo - ha fatto emergere quante Partite Iva ibride o false ci fossero nel mercato del lavoro veneto, imposte da un sistema economico-produttivo messo in difficoltà dalle crisi precedenti, che avevano espulso dal mercato occupazionale parte del lavoro tradizionale e lo avevano riassorbito sotto altre forme, come lavoro autonomo non effettivamente scelto dal lavoratore”.

“La crisi – ha aggiunto Giovanni Battista Possamai, Segretario generale Felsa Cisl Veneto – ha reso più pressante per il sindacato la sollecitazione a impegnarsi maggiormente per le tutele di chi non ha contratti nazionali a protezione, come i lavoratori indipendenti, o di chi si colloca in quell’area di lavoro ‘grigio’ (quando non nero), che ha tante sfumature e tanti invisibili. A queste categorie – ha commentato - la pandemia ha portato danni immani: non hanno avuto tutele, non hanno potuto contare su incentivi, se non minimi e frammentari, o nel caso specifico dei cosiddetti ‘lavoratori atipici’ non hanno potuto godere di cig, ristori o bonus o non hanno visto confermati i loro contratti precari”.

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