Dal 16 al 20 settembre a Schio la mostra di Iscos racconta il viaggio sulla rotta balcanica
Sarà visitabile dal 16 al 20 settembre a Schio, in provincia di Vicenza, la mostra “Panta Rei: vite migranti lungo la Rotta Balcanica”, che racconta le principali tappe del lungo e difficile viaggio via terra dei migranti in partenza da Medio Oriente, Nordafrica e Asia per raggiungere i Paesi dell’Unione Europea.
L’iniziativa di Iscos, la ong di Cisl, si pone l’obiettivo di creare un luogo dove provare a custodire e trasmettere le memorie migranti alle nuove generazioni, non solo concentrandosi sugli aspetti drammatici del viaggio, ma anche informando e facendo riflettere sui concetti di migrazione, convivenza, libertà di movimento e diritto di restare e abitare un luogo, dando corpo e voce a protagonisti dimenticati. In mostra foto, suoni, pannelli di testo, mappe, video e, soprattutto, oggetti originali (passaporti, scarpe, vestiti, smartphone) ritrovati negli stati dei Balcani attraversati dalle persone migranti dal 2015 ad oggi.
L’esposizione rientra nel progetto “Rotte di solidarietà tra il Veneto e i Balcani”, di cui Iscos nazionale è capofila e che vede il finanziamento della Regione del Veneto. Ne è partner anche Cisl Veneto, accanto a Lungo la Rotta Balcanica, Comune di Santorso, Relaxshoe, Anolf Veneto, Kompas 071 e No Name Kitchen (NNK).
A dare gambe e ali al progetto è pure la rete europea di solidarietà costruita intorno, che cresce sempre di più. Nei giorni scorsi presso l’hub di Zanè (base di appoggio logistico per lo stoccaggio e l’invio dei beni raccolti o acquistati grazie alle campagne di sensibilizzazione promosse dall’associazione in aiuto alle persone migranti lungo la rotta balcanica) sono arrivati 1350 sacchi a pelo donati da un’associazione olandese, che serviranno come primo giaciglio per le persone migranti. Dall’inaugurazione dell’hub vicentino, nel 2021, sono 34 i container carichi di materiali (vestiario, scarpe, alimenti, tende, coperte etc) partiti dal Veneto in direzione Bosnia, Serbia, Grecia, Montenegro e Bulgaria, grazie alle associazioni operanti localmente che lavorano in collaborazione con Iscos.