Covid-19. Veneto, sul lavoro 10 morti e 4.608 denunce di contagi

Giovedì, 22 ottobre 2020

10 morti e 4.608 denunce: tanti sono stati i casi Covid-19 registrati sul lavoro, in Veneto, al 30 settembre.

L’Inail ha pubblicato i dati degli infortuni sul lavoro da Coronavirus, perché tali sono considerate le infezioni contratte presumibilmente sui luoghi di lavoro.

In Veneto sono stati denunciati 4.608 casi (l’8,5% dei 54.128 di tutta Italia), confermandosi la quarta regione più colpita dopo Lombardia (35,2%), Piemonte (15%) ed Emilia Romagna (10,4%).

Le province più colpite sono state Verona (1.258 casi) e Treviso (905): quest’ultima ha segnato anche il maggior incremento (ben 230 casi in più) dal mese di giugno. Seguono, poi, Padova (812), Vicenza (651), Venezia (611), Belluno (260) e, infine, Rovigo (111).

L’Inail conferma, inoltre, che il 72% dei casi riguarda donne lavoratrici, di cui circa 1.500 dai 50 anni in su, impiegate soprattutto nel settore “Sanità e assistenza sociale”, ossia ospedali, case di cura e di riposo, settore da cui provengono il 79% delle denunce (tra maschi e femmine).

“L’altissima percentuale di donne vittime da infortunio Covid – dichiara Gianfranco Refosco, Segretario Generale Cisl Veneto - conferma la centralità del lavoro femminile in questa difficile situazione: nei lavori di cura (sanità e assistenza), nei servizi collegati (pulizie e mense), nelle attività essenziali (distribuzione e agroalimentare in primis) il lavoro è soprattutto femminile e le donne sono state, e rimangono, le più esposte al rischio. Ben vengano quindi i provvedimenti finalizzati a bloccare una riacutizzazione della pandemia ma – suggerisce Refosco - sono urgenti anche misure per implementare il personale disponibile in tutto il settore socio-sanitario: dai medici, agli infermieri agli operatori socio-sanitari. La Regione, inoltre, deve farsi carico di mettere a disposizione in forma gratuita locali dove ospitare le persone in quarantena che non dispongono di spazi propri adeguati”.