Cisl Veneto: giovani, donne, attrattività del territorio e welfare le quattro priorità per il 2024

Giovedì, 29 febbraio 2024

“Garantire ai giovani un’occupazione meno precaria e fragile e renderli protagonisti nel mondo del lavoro; aumentare il tasso di occupazione femminile creando un lavoro di qualità; rendere il nostro territorio maggiormente attrattivo e programmare l’immigrazione di nuove energie e talenti; infine, promuovere un sistema di welfare universale e generativo”.

Così Gianfranco Refosco, Segretario generale Cisl Veneto, ha spiegato nel corso del consiglio generale tenutosi ieri a Mestre quelle che sono per il 2024 le priorità del sindacato, un sindacato che resta il primo in Veneto per numero di iscritti: quasi 400mila nel 2023, con un incremento di oltre 3.800 unità rispetto all’anno precedente. “Nodi strategici – ha aggiunto - che costituiscono la condizione necessaria se si vuole dare alla nostra regione una prospettiva di rilancio e sviluppo che sia equo e sostenibile e sui quali serve costruire un’alleanza, lasciando da parte le contrapposizioni – ha sottolineato Refosco -. Dobbiamo investire nelle interlocuzioni con le controparti datoriali e politiche”.

E proprio lo sviluppo equo e sostenibile è uno degli impegni principali della Cisl Veneto. Nella giornata di ieri, infatti, il Segretario Refosco ha firmato un protocollo d’intesa con Giorgio Santini, Presidente Asvess, Associazione Veneta per lo Sviluppo Sostenibile che promuove il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile indicati dall’Agenda2030 dell’ONU. Il documento prevede il monitoraggio dell’attuazione di tali obiettivi nel mondo del lavoro, la gestione attiva dell’impatto sociale e lavorativo delle transizioni digitale ed ecologica e la formazione sul tema di dirigenti, operatori, attivisti e delegati Cisl.

“Non c’è sostenibilità se non è dato valore al lavoro e ruolo centrale ai lavoratori e alle lavoratrici – ha evidenziato il Segretario Cisl Veneto -. E dall’altra parte non può esserci la piena e concreta realizzazione di uno sviluppo equo e sostenibile (ambientale, sociale ed economico) senza la partecipazione dei lavoratori e il coinvolgimento delle loro rappresentanze: il loro ruolo resta fondamentale nel processo di cambiamento e nella gestione della transizione green, tra nuove competenze richieste ai lavoratori e sfide poste alle imprese”.

A chiudere i lavori è intervenuta Daniela Fumarola, Segretaria generale aggiunta della Cisl nazionale, che all’indomani dell’incontro con la Ministra del lavoro Marina Calderone ha assicurato di aver avuto dal Governo “rassicurazioni rispetto al percorso di dialogo e ascolto avviato col sindacato per migliorare e potenziare il prossimo decreto sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro. Noi auspichiamo che davvero si possa continuare su questa strada – ha detto Daniela Fumarola - perché su salute e sicurezza non ci possono essere interventi a spot ma serve un ‘piano di corresponsabilizzazione’, ognuno deve svolgere la propria parte: Governo, sindacati, parti datoriali, lavoratori. Ognuno per il proprio pezzo deve provare a traghettare in una fase nuova il rapporto con il lavoro, che deve essere vita per i lavoratori e produzione e reddito per le imprese, ma non può assolutamente essere né morte né malattia. E fondamentale – ha concluso - resta su tutto la formazione, che significa conoscenza e rispetto delle regole, ma anche consapevolezza dei diritti”.