12° Congresso regionale di Fisascat Cisl Veneto: riconfermato segretario generale Giovanni Battista Comiati

Venerdì, 14 marzo 2025

Rafforzare il welfare aziendale e la conciliazione tra vita privata e lavoro, investire in formazione e innovazione, garantire salari adeguati, restituire dignità e prestigio alle professioni, costruire un approccio realmente collaborativo con le altre sigle sindacali, le imprese e le organizzazioni datoriali per la gestione delle crisi, infine promuovere una cultura della bilateralità per una contrattazione moderna, partecipativa, capace di generare risultati tangibili. Sono le priorità individuate dalla confermata Segreteria di Fisascat Cisl Veneto, riunita ieri e oggi a Cison di Valmarino (Treviso) per il suo 12° Congresso regionale, che ha rieletto a pienissimi voti Giovanni Battista Comiati quale suo segretario generale. Accanto a lui restano in Segreteria Patrizia Manca, di Treviso, e Giosuè Rossi, di Verona.

Si tratta della categoria cislina veneta più importante per numero di iscritti, che sfiorano quota 48mila, seconda solo alla cugina lombarda, con un numero di iscritti che conta oltre il 10% sul totale nazionale.

«Siamo convinti che la contrattazione nazionale abbia svolto appieno il proprio compito. Ora tocca a noi fare la nostra parte – ha affermato il riconfermato segretario generale Giovanni Battista Comiati, che resterà alla guida di Fisascat Cisl Veneto per i prossimi quattro anni –. Abbiamo una grande responsabilità, quella di inaugurare una nuova stagione di rinnovi dei contratti territoriali e rilanciare la contrattazione integrativa aziendale, che riteniamo essere gli strumenti più efficaci per affrontare tante delle criticità del mercato del lavoro di oggi. E ancora, riteniamo indispensabile riaprire i tavoli territoriali e regionali della contrattazione, con l’obiettivo di individuare soluzioni condivise e sostenibili per tutti gli attori coinvolti, in particolare quelli di commercio, turismo, cooperazione sociale, vigilanza e Uneba (case di riposo)». «Il nostro obiettivo – continua Comiati – è costruire un terreno di fiducia e di dialogo costante. Vogliamo creare spazi di confronto continuativi, anche al di fuori delle situazioni di conflitto, affinché possa svilupparsi una conoscenza reciproca più profonda e una comprensione autentica dei rispettivi bisogni. Per questo proponiamo di organizzare gli Stati generali del terziario in Veneto».

«In Veneto la contrattazione ha saputo escogitare strumenti innovativi – ha sottolineato anche il segretario generale di Cisl Veneto Massimiliano Paglini, intervenuto nel corso dei lavori –, a partire dagli enti bilaterali che sono diventati architravi delle tutele per i lavoratori nel terziario e in molti altri settori, e oggi possono essere asse strategico anche nell’applicazione della legge sulla partecipazione, specie per le piccole e medie imprese. È una delle sfide che ci attendono nei prossimi quattro anni: partecipare alle strategie aziendali per migliorare il lavoro e le comunità, a partire da un intervento negli orari di apertura degli esercizi commerciali per ridare dignità alle persone e non assecondare solo la logica del profitto. E ancora, serve rafforzare la collaborazione pubblico e privato per affrontare le grandi emergenze del Veneto: quella abitativa e quella dei servizi sociosanitari in un contesto di rapido invecchiamento della società».

Il Congresso ha preso avvio da quanto emerso da un’indagine che ha coinvolto circa 730 lavoratori e lavoratrici sui territori. Un vero “esercizio di ascolto”, da cui si è voluto partire per definire le priorità sindacali per i prossimi anni e insieme formulare le proposte consegnate ieri dalla categoria alle associazioni datoriali intervenute. Condotta dal centro studi sindacale Fondazione Corazzin, ha voluto conoscere esigenze, opinioni e difficoltà dei lavoratori veneti del settore terziario.

Quasi il 70% degli intervistati dichiara soddisfazione per il proprio lavoro e circa il 60% percepisce una crescita professionale, quasi la metà reputa stimolante l’ambiente lavorativo, ma solo il 36% ritiene la propria retribuzione adeguata. Per ben 4 su 10 la compatibilità tra orari di lavoro e vita privata costituisce un problema e la maggior parte degli intervistati (oltre il 60%) afferma che il proprio lavoro sia stressante in misura tale da causare ripercussioni personali. E ancora, per il 63% la formazione promossa dall’azienda è utile, dall’altro canto quasi la metà afferma di non aver preso parte ad attività formative aziendali nell’ultimo anno. Guardano alla sicurezza sul lavoro come a un tema particolarmente importante (74%) e nonostante la percentuale più alta degli intervistati dichiari che la propria azienda considera fondamentale garantirla, resta comunque un 20% di loro che afferma che lo è “poco” o “nulla”.

Con il titolo “Contrattazione è partecipazione è intelligenza umana. Uniti per costruire (con coraggio) una società più giusta”, il Congresso ha chiamato a raccolta 160 delegati; presente anche il segretario generale di Fisascat Cisl nazionale Davide Guarini, che ha chiuso il dibattito della mattinata.