Lavoro. Veneto, nel 2021 un saldo positivo di 40mila unità

Venerdì, 14 gennaio 2022

In Veneto nel 2021 il saldo tra assunzioni e cessazioni è stato pari a +39.700 unità.

Nel dettaglio il saldo è stato negativo solo per l’apprendistato (-3.900) a causa dell’elevato numero di “trasformazioni” a tempo indeterminato (13.100 rispetto alle 8.000 del 2019).

Il tempo indeterminato ha segnato, invece, 5.200 posizioni in più contro le 46.500 del 2019 soprattutto a causa della caduta delle trasformazioni da contratti a termine (-39%), il mancato turnover determinato dal blocco dei licenziamenti e il minor numero di assunzioni (-13%). Queste ultime, tuttavia, negli ultimi mesi del 2021 hanno eguagliato i dati del 2019, mentre a dicembre hanno registrato un +17%.

Saldo positivo anche per il tempo determinato, con +38.500 unità (nel 2019 era stato di -25.400) a causa di un’intensificazione del reclutamento in questo periodo di incertezza.

I dati, forniti dalla Bussola di Veneto Lavoro, evidenziano inoltre, come dal punto di vista settoriale, la flessione della domanda di lavoro sia stata registrata soprattutto nell’occhialeria (-30%), nel settore turistico (-22%), nella concia (-17%) e nel tessile (-9%); mentre vi sono stati incrementi nelle macchine elettriche (+17%), nelle attività finanziarie e culturali (+12%) e nella chimica-plastica (+11%).

A livello territoriale, infine, Venezia e Verona, le due province venete a maggior propensione turistica, sono state quelle che hanno risentito di più della crisi pandemica. A Venezia, infatti, si sono registrate nel 2021 27.281 assunzioni in meno rispetto al 2019 (119.072 contro 146.353), mentre a Verona vi è stato un calo di 18.757 unità (138.510 nel 2021 contro 157.267 del 2019).

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