Una proposta di legge per la partecipazione dei lavoratori

Giovedì, 29 giugno 2023

I più recenti dati sull’occupazione in Veneto ci confermano il trend di crescita dell’occupazione, emerso già da tempo come nel resto dell’Italia. Potremmo limitarci ad essere soddisfatti dei numeri, che però non dicono tutto. È infatti necessario guardarci dentro e oltre, perché resta evidente – a partire dal nostro osservatorio sindacale – un problema profondo di “qualità” del lavoro, anche nella nostra regione.

Crediamo infatti, e lo diciamo non da ieri, che da troppo tempo ormai il dibattito politico si sia sterilmente impantanato su singole problematiche del mondo del lavoro e relativi frammentari tentativi di soluzione. Serve, invece, affrontare radicalmente la questione di fondo della qualità del lavoro nel nostro Paese: cioè rafforzare il peso e il potere dei lavoratori e delle lavoratrici all’interno dei luoghi in cui lavorano attraverso forme di vera cogestione.

Perciò anche nella nostra regione abbiamo dato avvio con grande convinzione ed energia alla campagna di raccolta firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare “La partecipazione al lavoro” promossa da Cisl nazionale. Una mobilitazione che vede l’impegno di tutto il sistema Cisl Veneto sui territori.

È un diritto, quello di collaborare alla gestione delle aziende, già sancito 75 anni orsono dalla nostra Costituzione (art. 46). Fin dalla propria nascita Cisl stessa aveva ritenuto che fosse suo compito strategico non solo tutelare e rappresentare il lavoro, ma anchefavorire la crescita e la valorizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici nel determinare gli indirizzi delle imprese. Concetti a quel tempo molto innovativi e che mantengono ancor oggi intatta la loro forza. Per questo ora siamo impegnati con determinazione a farli valere e a dar loro concretezza, come affermato dal nostro segretario Luigi Sbarra nell’ultimo nostro congresso nazionale che ne ha pure, sinteticamente, indicato il come: «La partecipazione va costruita e diffusa cominciando dal basso, attraverso una forte valorizzazione della contrattazione nazionale e di secondo livello».

Ecco, i tempi sono oggi maturi perché questo possa accadere. E per chiedere una legge che promuova una partecipazione dei lavoratori nell’indirizzare e determinare le decisioni delle imprese. Una partecipazione ampia che tocchi insieme le dimensioni gestionale, organizzativa, economica e finanziaria, consultiva.Le numerose esperienze già avviate o di prossimo avvio in Veneto, ancora una volta capace di essere laboratorio di innovazione, ci dicono che anche il nostro territorio è pronto e potrà dare il proprio contributo nella definizione di nuove modalità e modelli di partecipazione.

Il nostro orizzonte è un grande disegno di democrazia economica, che metta le persone prima del capitale, faccia crescere la sicurezza nei luoghi di lavoro, coniughi con la contrattazione tutele, flessibilità e produttività, radichi le aziende sul territorio, produca innovazione e solidarietà, elevi la responsabilità sociale. Siamo nella finestra congiunturale giusta per provare a farlo, per agire dentro il cambiamento dandogli anche questa impronta e direzione. Dall’altra parte guardiamo convinti alla partecipazione come strumento capace di innovare le relazioni sociali e industriali, apportando beneficio all’intera organizzazione, non solo ai suoi lavoratori.

Che poi significa, alla fine, mettere a fattore comune l’idea dell’impresa come bene comune: dei lavoratori anzitutto – riconoscendo l’importante apporto del lavoro al valore del prodotto e dell’azienda –, e poi di un territorio, di una comunità.

Gianfranco Refosco

Segretario generale Cisl Veneto