Non solo ricorrenze: il valore della memoria, la forza della partecipazione
L’editoriale del segretario generale Massimiliano Paglini in occasione dell'80° anniversario della Liberazione. Un anno, questo, che per Cisl presenta anche alcune ricorrenze storiche di grande valore, come i Settantacinque anni della nascita di Cisl e i cento anni dalla morte di Giuseppe Corazzin.
Questo 2025 è un anno che per Cisl presenta alcune ricorrenze “eccezionali”, oltre a quelle celebrate da tutta la comunità nazionale e da quella veneta. E la straordinarietà del momento storico e del contesto geopolitico e sociale in cui viviamo ci esorta a non celebrarle con la “solita” ritualità ordinaria, ma con un impegno più profondo, più carico di significato. Siamo piuttosto sollecitati a considerarle un tutt’uno inscindibile, un unico corpo di democrazia e diritti, un bene comune da difendere, riaffermare, testimoniare. Con la consapevolezza che nulla è mai dato per sempre, e i sacrifici degli eroi delle lotte di libertà e di liberazione non devono costituire uno sbiadito ricordo bensì riacuire la loro forza alla luce dell’attualità, rinnovando in noi ogni giorno quella spinta ideale e valoriale che si dipana lungo la storia antifascista e democratica della nostra Repubblica e del libero sindacato.
Il 25 aprile e gli Ottanta anni della Liberazione dal regime nazifascista, il 30 aprile e i Settantacinque anni della nascita di Cisl, il 1° maggio la Festa dei lavoratori – citando le prossime più vicine –, e senz’altro i cento anni dalla morte di Giuseppe Corazzin, a novembre, fanno del 2025 un crocevia carico di riferimenti storici, e con essi di significati che non possono passare inosservati. Quasi che la storia avesse scelto per noi di Cisl, di Cisl del Veneto, e per l’intera comunità veneta, la coincidenza di queste ricorrenze in una fase complessa in cui sono in discussione le certezze e le fondamenta delle nazioni, in cui aumentano le fragilità delle democrazie nate sulle ceneri di due guerre mondiali distruttive e sul sacrificio di milioni di vite umane.
Sembra quasi che la Storia sia consapevole di potersi prima o poi ripetere, e per questo abbia scelto di metterci di fronte il macigno delle nostre responsabilità di donne e uomini liberi di agire ogni giorno con la propria capacità di discernimento e la forza della ragione, per adempiere alla missione più nobile e più alta che possa esserci assegnata: quella di credere e lottare per l’autodeterminazione, per le libertà democratiche, sociali ed economiche, per far sì – appunto – che la Storia non si ripeta. Perciò serve continuare a tenere viva la memoria, raccontando e ripercorrendo le gesta delle eroine e degli eroi della Resistenza come le lotte dei braccianti agricoli per le libertà di tutti e i diritti di milioni di lavoratrici e di lavoratori. Donne e uomini che hanno avuto il coraggio di partecipare pagando costi altissimi in termini di ingiustizie subite, sacrifici, privazioni, finanche il prezzo della vita stessa, nel tentativo di cambiare il mondo.
Donne e uomini che si ispiravano a quegli stessi ideali che furono dei precursori del sindacalismo cislino, che avevano anteposto a quella dello Stato etico la centralità della persona umana e perciò erano stati avversi ad ogni forma di totalitarismo.
Un concetto cardine del nostro Statuto fondativo, che è tra i principi della Costituzione italiana.
Guardando a questo lascito di ideali e di valori siamo fermamente convinti della straordinaria necessità di invitare tutti i dirigenti, gli attivisti, gli iscritti a partecipare alle celebrazioni dell’80° della Liberazione, alle manifestazioni del 1° maggio, a ricordare il 75° anniversario della fondazione di Cisl e di riscoprire e raccontare alle giovani generazioni la vita e l’impegno di un grande uomo democratico, pioniere del libero sindacato e di Cisl, Giuseppe Corazzin. Ma soprattutto di invitarli ad agire ogni giorno con quello spirito di rispetto della Storia, con la viva volontà di testimoniare con la propria vita e le proprie scelte di cittadini i valori fondativi di Cisl e della Repubblica, a partire dalla netta opposizione ad ogni forma di autoritarismo o totalitarismo, affermando con forza la centralità dell’unità nazionale fondata sulla Costituzione antifascista che più volte il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato e sottolineato in questi anni.
Unità nazionale che oggi più che mai va declinata assieme all’unità dell’Europa e alla sua difesa, intese come argine democratico a tutte le guerre, e in particolare alla guerra di aggressione contro l’Ucraina, ai nuovi sovranismi e imperialismi che altrimenti rischierebbero di riportarci ai momenti più bui e terribili della storia del secolo scorso.
Buon compleanno Cisl! E buon 25 aprile, buon 1° maggio a tutte le cisline ed i cislini, i lavoratori e le lavoratrici, i cittadini e le cittadine del Veneto!