Iscos e Cisl Veneto. A Venezia 23 bambini figli di prigionieri politici bielorussi
Sono arrivati questa mattina, all’aeroporto di Treviso, 23 bambini bielorussi, accompagnati da 10 genitori, che fino al prossimo 7 ottobre saranno ospitati nel Centro di soggiorno “Morosini” del Lido di Venezia nell’ambito del progetto “Riabilitazione delle famiglie dei prigionieri politici bielorussi”.
Il progetto, ideato dall’attivista Yuliya Yukhno e sviluppato da Iscos Italia con il sostegno di Cisl Veneto, di tutte le confederazioni provinciali del Veneto (Venezia, Padova Rovigo, Belluno Treviso, Verona, Vicenza) oltre che di confederazioni e categorie Cisl di altre regioni italiane, è nato per fornire sostegno e riabilitazione psicologica ai figli dei prigionieri politici bielorussi.
Si tratta di bambini che visto arrestare uno o entrambi i genitori colpevoli di essersi opposti al regime del presidente bielorusso Lukashenko. Bambini che sono stati costretti a scappare dal proprio Paese perché il regime potrebbe usare le famiglie per ricattare i prigionieri politici e a rifugiarsi in Polonia e Lituania, dove spesso subiscono anche discriminazioni per l’appoggio fornito dalla Bielorussia alla Russia di Putin nella guerra contro l’Ucraina.
I 33 ospiti arrivati questa mattina, dopo un momento di accoglienza e ristoro organizzato dalla Cisl di Treviso, sono stati accompagnati da una delegazione della Cisl Venezia al Tronchetto, dove l’assessore alla Coesione sociale Simone Venturini ha dato loro il benvenuto da parte della Città di Venezia, prima di essere trasferiti al Lido.
“Diamo il benvenuto alle bambine ai bambini bielorussi e ai loro genitori – ha dichiarato il Segretario generale di Cisl Venezia, Michele Zanocco - ribadendo l’importanza ed il valore della solidarietà tra persone e popoli, soprattutto quando questa avviene per sostenere chi fugge o subisce repressioni e limitazioni della libertà derivate da ‘uomini soli al comando’ che trasformano la democrazia in dittatura, come avviene in Bielorussia”.
