Si continua a morire di lavoro

Martedì, 11 marzo 2008

Ancora una volta si muore di lavoro. Gheorghe Ganea, moldavo di 44 anni, padre di due figli, è morto ieri in un cantiere edile a Verona travolto da un blocco di cemento caduto dall’alto.

Lavorava per una ditta artigiana che svolgeva la sua attività per conto di un’azienda in sub appalto: una situazione ormai generalizzata nei cantieri e in tanti altri luoghi di lavoro e siti produttivi, dove la frammentazione del ciclo produttivo porta ad operare lavoratori di aziende diverse insieme ad autonomi e artigiani, spesso senza nessun coordinamento operativo e di prevenzione dei rischi rispetto ai lavori da eseguire.
Insieme al lavoro nero, alla precarietà, a ritmi e tempi di lavoro troppo intensi, alla logica del massimo ribasso per l’aggiudicazione di appalti e sub appalti, alla riduzione dei costi per la sicurezza, è questa una delle cause principali di tanti, troppi e inaccettabili infortuni gravi e mortali: altro che tragica fatalità o disattenzione degli stessi lavoratori.
Negli ultimi anni a Verona sono stati positivamente avviati nel settore edile progetti ed interventi specifici che hanno consentito un aumento delle ispezioni e prodotto una tendenziale riduzione del numero degli infortuni. Tuttavia queste azioni vanno continuate e rafforzate, poiché la dimensione complessiva e l’indice di frequenza per numero di addetti degli infortuni nel settore edile a Verona rimangono fra i più alti nel Veneto e in Italia.
Cgil-Cisl-Uil di Verona sollecitano e chiedono a tutte le amministrazioni pubbliche locali, a tutti gli organismi istituzionali competenti in materia, ai datori di lavoro e alle loro associazioni di rappresentanza per quanto di loro responsabilità, di predisporre in tutti i settori produttivi e per tutte le tipologie di lavoro una programmazione definita di interventi ed azioni mirate: per la lotta contro il lavoro nero, per promuovere la cultura e la pratica della sicurezza e della prevenzione, per garantire un’informazione e una formazione adeguata a responsabili aziendali, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, lavoratori e lavoratrici, per rafforzare il sistema di controllo e vigilanza, per il quale serve anche a Verona un consistente incremento di risorse economiche e di organico, in particolare del personale ispettivo degli SPISAL.
È indispensabile la concreta applicazione dei provvedimenti normativi e legislativi già approvati negli ultimi due anni sul lavoro nero, sulla gestione degli appalti, sulla responsabilità dei committenti, sulla sospensione dei lavori, sul coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza, sull’obiettivo di incremento delle ispezioni previsto dal Patto per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
È inoltre prioritaria e fondamentale la rapidissima approvazione definitiva dello schema di decreto legislativo per il nuovo Testo Unico sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, deliberato nel Consiglio dei ministri del 6 marzo 2008. E’ un provvedimento che aumenterebbe infatti la tutela complessiva dei lavoratori e delle lavoratrici, rafforzando tutti i necessari ambiti di intervento, da una più completa e certa valutazione dei rischi agli obblighi di prevenzione, dal rafforzamento dell’informazione e formazione al potenziamento delle figure di rappresentanza, dall’efficacia del sistema di controllo e vigilanza a un sistema sanzionatorio adeguato e proporzionato alle violazioni riscontrate.
Nel ribadire la grande determinazione del sindacato a migliorare una situazione tragicamente insostenibile e a ridurre da subito la frequenza degli infortuni gravi e mortali, esprimiamo il nostro forte cordoglio e la nostra solidarietà e vicinanza alla famiglia di Gheorghe.

11 marzo 2008
CGIL CISL UIL Verona

infortuni sul lavoro