La contrattazione, strumento di soluzione delle crisi aziendali

Mercoledì, 15 dicembre 2021

Il numero di imprese venete acquisite da capitali stranieri è assai salito negli ultimi dieci anni, con effetti massicci sugli assetti proprietari delle aziende manifatturiere e del terziario, che hanno visto così una progressiva trasformazione.

Si parla di nuove leggi che vincolino le multinazionali a un comportamento di rispetto per il territorio e di tutela verso il patrimonio di competenze, occupazione, cultura imprenditoriale di cui è portatrice un’azienda. Ma se guardiamo all’accordo siglato lo scorso 17 novembre con Ideal Standard, ci viene ancora una volta la conferma di quanto la contrattazione rappresenti uno strumento potente ed efficace.

Ecco perché pensiamo che sia indispensabile un cambio radicale di approccio alla gestione delle crisi o delle ristrutturazioni aziendali. E a noi, come sindacato, sia chiesto di agire con visione strategica, con un atteggiamento meno conflittuale e più partecipativo, costruendo alleanze con il territorio e i decisori politici per incidere nelle scelte.

Non di rado, infatti, il confronto con la proprietà di società multinazionali o fondi di investimento internazionali diventa problematico, soprattutto in situazioni di crisi o trasformazioni aziendali.

Perciò accordi come quello tra i rappresentanti dei lavoratori di Ideal Standard e le organizzazioni sindacali, assieme a Regione del Veneto, Ministero dello Sviluppo economico e management dell’impresa, raccontano di nuovi possibili paradigmi nella gestione delle relazioni sindacali con le imprese multinazionali.

Di fronte alla scelta della proprietà di far cessare la produzione dello stabilimento di Trichiana, il sindacato ha valutato un percorso che, oltre a tutelare i lavoratori con la richiesta degli ammortizzatori sociali, tentasse anche di disegnare le condizioni utili ad assicurare la continuità produttiva. Il confronto si è sviluppato per ottenere il via libera al subentro di un eventuale acquirente, avviando insieme iniziative di sensibilizzazione e mobilitazione del territorio, per saldare il consenso politico intorno all’iniziativa. I lavoratori e le lavoratrici hanno così deciso di accettare una scommessa sul proprio futuro (perché l’acquisizione dell’impresa non è certa), fondando il percorso su una cultura del lavoro che crede che competenza e volontà siano il presupposto per la fiducia nel domani.

Guardando a tante crisi che oggi ancora non hanno trovato soluzione, e a quelle nuove che sono all’orizzonte, chiediamo allora alla politica di prendere atto del valore della contrattazione e di promuovere il modello partecipativo, responsabile e lungimirante di Trichiana.