Muore schiacciato da una lastra di 10 quintali

Giovedì, 29 maggio 2008

Corriere del Veneto VERONA - CRONACAVERONA 2008-05-24

La tragedia L'infortunio fatale è avvenuto ieri pomeriggio in una carpenteria. Lo Spisal ha subito aperto un'inchiesta

Muore schiacciato da una lastra di 10 quintali

Dramma sul lavoro a Castagnaro. L'incidente è costato la vita a un romeno di 39 anni

Sul posto si trovava anche il fratello della vittima, dipendente della stessa azienda
CASTAGNARO - Ancora un incidente sul lavoro nel Veronese e ancora una volta una vittima. È morto forse per una distrazione. O per una dimenticanza.
La vittima
Aveva 39 anni Habelea Doni, era romeno e viveva a Sommacampagna con la moglie. Ieri pomeriggio stava lavorando nella carpenteria metallica C.M.G. Ghirlanda a Castagnaro, in via Stazione, quando è avvenuto il terribile incidente.
La dinamica
Lui che nella ditta era addetto alla saldatura, intorno alle 15 è rimasto schiacciato da una lastra di ferro sulla quale stava lavorando, del peso di circa dieci quintali.
Per l'uomo non c'è stato niente da fare, mentre il personale di Verona Emergenza arrivava sul posto Habelea Doni era già deceduto.
La scena è avvenuta sotto gli occhi del fratello dell'uomo, anche lui impegnato nella stessa carpenteria, che, impotente, lo ha visto ha morire.
Dagli accertamenti è emerso, però, che il romeno fosse dipendente di un'altra ditta metalmeccanica, la «Consorzi Maria» di Settimo di Pescantina, che da tempo ha degli interscambi con la carpenteria di Castagnaro per quanto riguarda gli operai.
E infatti Habelea Doni, nonostante fosse stipendiato dalla Consorzi Maria da circa sei mesi lavorava per conto della C.M.G. Ghirlanda.
E così anche ieri pomeriggio. Stando alla ricostruzione effettuata dai tecnici dello Spisal (Servizio di Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro) dell'Uls 21, intervenuti sul luogo dell'incidente insieme ai carabinieri di Castagnaro, Doni stava lavorando su una grande lastra, della grandezza di due metri e mezzo per un metro e mezzo, che era appoggiata ad un cavalletto.
Le indagini
Dalle prime verifiche il pesante pannello di metallo avrebbe dovuto, però, essere agganciato ad una gru: in questo modo Doni avrebbe potuto operare tenendolola in verticale. Pare invece che il romeno invece non abbia seguito le norme di sicurezza e che avesse semplicemente sistemato la pesante lastra su un cavalletto.
A questo punto l'uomo, che stava utilizzando un flessibile per tagliare il pannello, ha però tranciato anche il sostegno. La lastra, del peso di dieci quintali, lo ha travolto schiacciandogli la testa. Il fratello di Doni e altri operai che erano sul posto hanno chiamato il 118. I soccorsi sono stati inutili. Habelea Doni è morto sul colpo. E adesso sul perchè dell'ennesima morte sul lavoro nel Veronese indaga la magistratura.
Alberto Menini

infortuni sul lavoro