EBAV. Zero tasse sul welfare contrattuale per dare maggiori sostegni a lavoratori e aziende

Lunedì, 05 dicembre 2022

Negli ultimi tre anni, dal 2020 al 2022, l’EBAV (Ente bilaterale dell’artigianato veneto) ha erogato oltre 53 milioni di euro per sostenere aziende e lavoratori: di questi, 30 milioni rientrano nel “welfare contrattuale”. Un terzo di questi ultimi, però, ammontante a quasi 10 milioni di euro, finisce in trattenute Irpef, contrariamente con quanto accade con il welfare aziendale, esente da tassazione.

“Una disparità fiscale che pesa sempre di più - ha commentato il Presidente di EBAV Alessandro Conte in apertura del convegno “Fiscalità / Welfare Contrattuale e Aziendale: differenze a confronto”, tenutosi questa mattina a Mestre - ed è per questo che l’Ente Bilaterale dell’Artigianato Veneto, primo ente bilaterale in Italia, si è fatto promotore di un confronto sul tema che sarà oggetto, nel prossimo futuro, anche di discussione a livello nazionale tra le Parti Sociali e il Governo, in particolare con il Ministero del Lavoro. Zero tasse per servizi di welfare contrattuale erogati dalla bilateralità è il nostro obiettivo – ha concluso Conte - Oggi il welfare contrattuale viene sottoposto al prelievo fiscale ordinario che può arrivare in sede di conguaglio fino al 30%, con effetti anche sulla situazione ISEE o sull’Assegno Unico. Abbiamo registrato anche casi in cui i lavoratori hanno rinunciato al contributo EBAV proprio perché il lordo (non il netto percepito) produce ‘effetti collaterali’ sulla situazione reddituale familiare come, per esempio, l’aumento dello scaglione affitto delle case popolari”.

“Riteniamo che sia arrivato il momento di trattare le erogazioni di welfare contrattuale della bilateralità, frutto della contrattazione territoriale, come le erogazioni della contrattazione aziendale di secondo livello e di favorirle con lo stesso trattamento fiscale - hanno aggiunto i Segretari generali di Cisl, Cgil e Uil Veneto Gianfranco Refosco, Tiziana Basso e Roberto Toigo nel corso della tavola rotonda seguita all’incontro e coordinata dal giornalista Marco Bonet - Oggi non è così: ne sia prova il fatto che gli stanziamenti decisi dalle parti sociali a sostegno dei redditi delle famiglie per sussidi scolastici e borse di studio, o per le spese per i figli disabili, si tradurranno, paradossalmente, in un incremento della pressione fiscale su chi li percepisce”.

“Chiediamo alla politica una maggiore attenzione verso questo strumento di supporto ad imprese e lavoratori per riuscire a garantire un beneficio netto - hanno affermato Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto; Moreno De Col, presidente di CNA Veneto, e Piergiovanni Maschietto, vicepresidente di Casartigiani Veneto - Detassare il welfare contrattuale consentirebbe infatti di abbassare il costo del lavoro per le imprese e incrementare la retribuzione al lavoratore liberando nuove risorse da immettere, per via diretta, nell’economia del nostro territorio”.

Al convegno sono intervenuti anche l’Assessore regionale all’Istruzione, Formazione, Lavoro e Pari opportunità Elena Donazzan e il Presidente di ADAPT e AIWA Emmanuele Massagli.

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