Cisl Veneto. Presentato progetto di accoglienza per familiari prigionieri politici bielorussi

Lunedì, 03 ottobre 2022

Hanno potuto godere di una parentesi di serenità, visitare Venezia e vedere per la prima volta il mare. 23 bambini e ragazzi bielorussi, di età compresa tra i due e i sedici anni, e 10 adulti, tutti familiari di civili arrestati perché colpevoli di aver protestato contro il regime di Lukashenko, sono ospiti per tre settimane (fino al prossimo 7 ottobre) al centro “Francesco Morosini” del lido di Venezia, grazie al progetto di accoglienza promosso dall’attivista bielorussa Yuliya Yukhno e Iscos Toscana, con il sostegno di Cisl Veneto e il patrocinio di Iscos nazionale.

L’iniziativa, presentata questa mattina proprio in occasione della Giornata nazionale della memoria e dell’accoglienza, ha visto la collaborazione di Avm Actv, Alilaguna, Proloco, Municipalità Lido Pellestrina, Club nautico San Marco, Circolo ippico Venezia Lido, Wellnessandfitness, Artsystem e singoli volontari, nonchè del Comune di Venezia che ha voluto contribuire per le spese di alloggio e i trasporti.

“Questo progetto è un segno concreto di vicinanza e solidarietà a quanti in Bielorussia stanno combattendo una battaglia per la libertà e la democrazia – ha spiegato Gianfranco Refosco, Segretario generale Cisl Veneto – Il nostro sindacato, fondato sui valori di solidarietà e libertà, è da sempre impegnato a sostenere le lotte di liberazione in altri Paesi, in Europa e nel mondo. Ricordiamo anche che, per essersi opposti a Lukashenko e alla sua scelta di sostenere la guerra di Putin contro l’Ucraina, tutti i principali dirigenti del sindacato libero bielorusso sono stati privati della libertà. La nostra solidarietà si rivolge anche a tutti loro”.

Un ringraziamento a Cisl e Iscos arriva dall’attivista Yuliya Yukhno: “Ho potuto raccogliere intorno al progetto grande attenzione e collaborazione concreta – ha dichiarato - Rimarrò impegnata perché possa avere in futuro ulteriori sviluppi”.

Yuliya Yukhno, 33 anni, ex modella, dopo la “vittoria” di Lukashenko alle elezioni presidenziali del 2020 (grazie alla repressione e alla manipolazione dei risultati elettorali) ha partecipato alle proteste contro il regime dittatoriale e per questo è stata arrestata due volte, nel 2021. Oggi vive in Italia, a Prato, dove è in attesa di riconoscimento della richiesta di asilo politico ed è portavoce dei numerosi civili bielorussi fuggiti dal proprio Paese.

Per finanziare il progetto è stata avviata una raccolta fondi presso le diverse strutture Cisl. Finora sono stati raccolti oltre 33mila dei 43mila euro complessivi previsti per la copertura dei costi, ma è ancora possibile donare con un bonifico bancario a Iscos Toscana (IT60Y0103002800000003892831) inserendo la causale “Per il progetto dei bambini bielorussi”.

Cisl Veneto e Iscos non si fermano qui con le attività di sensibilizzazione e sostegno alla resistenza democratica bielorussa. Si sta già iniziando a progettare, infatti, altre iniziative concrete, mirate all’accoglienza e all’inserimento sociale e lavorativo di quanti sono costretti a fuggire dalla Bielorussia e che scelgono l’Italia come Paese nel quale costruire il proprio futuro.

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