Oltre il Congresso, per il Veneto di domani: un tempo di comunità
L’editoriale del segretario generale Massimiliano Paglini a bilancio del 14° Congresso di Cisl Veneto. Un tempo di comunità da cui Cisl trae un impegno rinnovato e la consapevolezza che ogni azione del sindacato cislino può cambiare la vita di qualcuno e dare linfa nuova all’organizzazione.
Il 14° Congresso di Cisl Veneto, appena conclusosi, è stato un vero processo democratico e progettuale: ben oltre un momento statutario, un cammino e un passaggio corale di riflessione e confronto. Soprattutto è stato architrave per la condivisione di una visione precisa del sindacato che vogliamo continuare ad essere e del contributo che vogliamo a dare per il Veneto di domani, ancorati alle nostre radici, ai nostri valori, al nostro desiderio di generare giustizia e speranza.
È stato, ancora, un tempo fecondo di contenuti, di relazioni, di idee, e insieme di consapevolezza, di identità e di orgoglio, di passione condivisa. È stato, insomma, un tempo di comunità.
E allora grazie a tutta la grande comunità di Cisl Veneto, che ogni giorno lavora perché il Congresso si traduca concretamente e quotidianamente, e Cisl affondi sempre nuove radici e faccia crescere nuovi germogli: nei luoghi di lavoro e nei territori, nelle periferie delle emarginazioni e delle povertà, nelle speranze di centinaia di migliaia di donne e uomini che credono che il futuro dipende anche da noi.
Grazie non solo per il voto, ma soprattutto per l’impegno profuso da ciascuno di voi, che permette di portare avanti Cisl Veneto, insieme a Cisl nazionale. Lo dico con quell’orgoglio che sentiamo fortemente come organizzazione. Ancor più vivo oggi, in un momento così delicato e cruciale della storia sindacale e della storia del Paese, in questi tempi difficili che noi vogliamo affrontare a viso aperto, con la determinazione e la convinzione di essere ancora di salvataggio e strumento di riscatto sociale. Con il coraggio vivo di andare anche controcorrente, senza ideologismi facili e propaganda vuota.
È con questo spirito che affrontiamo i prossimi quattro anni, nella convinzione che il Veneto meriti di più: abbiamo il diritto di rilanciarlo, di costruirlo, di continuare a difenderlo. E da qualche settimana abbiamo anche uno strumento in più per farlo, ossia la legge sulla partecipazione, l’orizzonte che attendevamo da ben 77 anni.
Crediamo che ci siano tutte le condizioni per poter scrivere una nuova pagina di sviluppo, di crescita di tutele per il nostro territorio. E ovviamente lo vogliamo, lo dobbiamo fare con l’aiuto di tutti. Perché la forza di un’organizzazione si misura nella capacità di riconoscere il pluralismo come un valore, la differenza come una ricchezza, la partecipazione come la via maestra. Come in una squadra, in cui ognuno ha un posto e un ruolo, non solo chi segna ma anche chi prepara il campo, chi tiene unito lo spogliatoio, chi resta vigile in panchina. Perché si vince solo insieme.
Dal Congresso portiamo a casa un impegno rinnovato, la consapevolezza che ogni nostra azione può cambiare la vita di qualcuno e dare linfa nuova alla nostra grande Cisl Veneto. E anche il riconoscimento, trasmesso a noi da più voci degli ospiti intervenuti, che sappiamo e possiamo fare la differenza.
Con tale convinzione abbiamo voluto lanciare la proposta di un patto per il Veneto, un’alleanza nuova a cui ognuno è chiamato col proprio differente compito e ruolo: sindacati, istituzioni, imprese e associazioni di categoria, terzo settore. Anche per questo nel visual grafico del Congresso il Veneto è stato simbolicamente disegnato come un grande meccanismo: come Cisl abbiamo la consapevolezza di essere componente rilevante, e allo stesso tempo sentiamo appieno la responsabilità di concorrere al migliore futuro del Veneto. È il fronte che ci vedrà impegnati nei prossimi quattro anni.