Cisl Belluno Treviso. “Guerra in Ucraina: perché?” Conferenza con il giornalista Matteo Zola
“Guerra in Ucraina: perché?” La Cisl Belluno Treviso organizza un incontro pubblico con il giornalista Matteo Zola per comprendere le motivazioni alla base del conflitto. L’appuntamento è per domani, giovedì 14 aprile, alle 17.00, all’Auditorium Dina Orsi di Conegliano.
Matteo Zola è direttore responsabile di East Journal, collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e altre riviste di settore. Esperto di Europa centro-orientale e area post-sovietica, ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici.
Introdurrà la conferenza il Segretario generale della Cisl Belluno Treviso Massimiliano Paglini. Previsto l’intervento di don Bruno Baratto, direttore dell’Ufficio pastorale per le Migrazioni della Diocesi di Treviso.
“Oggi più che mai c’è bisogno di comprendere ciò che sta accadendo in Ucraina e analizzare in maniera rigorosa gli eventi drammatici che stanno sconvolgendo quella terra - spiega Paglini - In un momento in cui la propaganda è parte integrante della guerra è fondamentale poter avere a disposizione strumenti che aiutino a capire, per questo la Cisl ha pensato di interpellare un grande conoscitore della storia e delle dinamiche geopolitiche dell’area. Rimane da parte nostra – sottolinea il Segretario della Cisl Belluno Treviso - una condanna totale a questo attacco non solo all’Ucraina, ma alle democrazie liberali e universali. In gioco non c’è solo la liberazione del popolo ucraino, ma la difesa di 80 anni di democrazia e di pace in Europa. Come Cisl – conclude - ci siamo già attivati anche a livello territoriale per offrire supporto e assistenza ai profughi in arrivo. Ricordiamo che essi saranno riconosciuti come soci onorari Cisl, con la garanzia dell’accesso ai servizi e alle tutele offerti dal sindacato a tutti gli iscritti, nell’ambito della campagna regionale ‘Work for Freedom’. Tra gli obiettivi c’è anche quello di avviare percorsi di prima formazione linguistica e civica sul territorio destinati ai profughi in fuga dalla guerra”.
