Intervista a Anna Orsini, segretaria CISL Belluno

Mercoledì, 21 luglio 2010
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Belluno e la sua specialità quale provincia di montagna. Ma anche la sua collocazione geo-istituzionale, tra due regioni a Statuto Speciale. E poi le Comunità Montane, alcune con radici storiche antiche e tradizioni culturali vive.
A stagioni alterne questioni che tornano a galla animando la vita civile e politica, specie delle comunità sopra i mille metri. Hanno prodotto progetti istituzionali di vario tipo: la provincia speciale, a statuto autonomo, il passaggio al Trentino, ecc.
Oggi, forse per la prevalenza dei temi della crisi, i vari movimenti e correnti di pensiero che hanno messo in piedi referendum popolari, disegni di legge, manifestazioni, proteste e altro ancora sembrano assopiti. In attesa forse del federalismo "libera tutti".
La Cisl non ha mai mancato di far sentire la sua voce in proposito. Ci aggiorniamo con Anna Orsini, insegnante e, da alcuni mesi a capo Unione Territoriale.

Rispetto ai temi istituzionali (autonomia, specialità, passaggio di regione) come si pone oggi la Cisl di Belluno?
La Cisl è stata firmataria con la Provincia , i Comuni, le altre OOSS e Organizzazioni Datoriali di un documento che chiedeva per il nostro territorio autonomia gestionale e amministrativa in diversi settori. Le motivazioni alla base della richiesta e cioè la specificità del nostro territorio, il più vasto della regione e con peculiarità tali da rendere necessari modalità di intervento assolutamente differenti rispetto agli altri territori, sono ancora attuali. Il problema è semmai verificare se il contesto politico può rendere ancora possibile questo percorso.

Con l'ultima amministrazione regionale, quella del presidente Zaia, Belluno ha perso anche il suo rappresentante in Giunta. Come è stata presa la cosa?
Male, ovviamente. E' la prima volta che Belluno non esprime un assessore: sicuramente è stata una umiliazione ed una perdita per la Provincia ed a tutti i livelli questo malessere è stato vissuto ed è stato rappresentato. Solo 5 % della popolazione veneta vive nella provincia di Belluno ed è evidente che quello che è contato è stata la logica dei numeri. Dire che non serve un assessore per la montagna, significa sviare i problemi. Insieme alle altre forze sociali abbiamo scritto una lettera al Governatore Zaia per chiedere comunque attenzione: staremo a vedere.

Tra le preoccupazioni maggiori, di cui la Cisl si è fatta anche interprete, è la progressiva chiusura di servizi pubblici nelle piccole comunità: dall'ufficio postale alla scuola, dalla stazione dei carabinieri alla farmacia.
Ripeto: le scelte che si fanno per la pianura non sono le stesse che valgono per la montagna.
Non chiediamo assistenzialismo, ma risorse e strumenti che ci servono per continuare a vivere un montagna. La montagna se viene abbandonata è un problema per tutti, ma non può neppure diventare una riserva indiana. Abbiamo un progressivo spopolamento di alcune parti della provincia e l'indice di invecchiamento della popolazione è preoccupante. Dobbiamo assolutamente garantire servizi anche nelle piccole comunità, immaginandoci anche forme diverse dalle attuali.

Come si può conciliare, in un territorio di valli e montagne come il vostro, la municipalità con l'esigenza di rendere più efficienti i servizi pubblici. Ci sono esempi positivi di aggregazione tra i Comuni, la Provincia gioca un ruolo significativo in questa partita?
Il Comune è nel nostro territorio ancora un importante punto di riferimento, di relazioni sociali e di identità locale. Credo però che sia sempre più necessario affrontare i problemi di uno specifico territorio insieme, in un ambito sovracomunale mettendo insieme risorse e professionalità. L'esperienza delle comunità montane è stata senz'altro positiva: quello che però non ci possiamo più permettere è una complessità e stratificazione di livelli amministrativi oggi non più sostenibile. Dobbiamo partire dai bisogni dei cittadini e costruire le risposte, mettendo da parte i campanili e i protagonismi. In questo senso la Provincia può avere un ruolo significativo se riesce a proporsi come soggetto che dialoga con tutti, mediatore fra istanze diverse e catalizzatore di obiettivi comuni

ust belluno