Lavoro. Sbarra (Cisl): “Vaccino dovere civile e morale. Serve un patto sociale per far crescere tutto il Paese”

Giovedì, 09 settembre 2021

“Il vaccino è un dovere civile e morale, l’arma migliore per battere l’emergenza sanitaria ed economica in corso”. Lo ha detto oggi a Padova il Segretario Generale della Cisl Luigi Sbarra nel suo intervento al Consiglio Generale della Cisl Veneto.

“La Cisl, con tutte le sue federazioni, le strutture di prossimità, i servizi è dal primo istante impegnata su questa trincea. Ed è ‘sì vax’ al 100%. Siamo stati i primi ad esprimerci a sostegno di un eventuale erga omnes vaccinale e riteniamo della massima importanza che il premier abbia recentemente aperto a questa ipotesi. Abbiamo inoltre salutato positivamente l’introduzione del green pass nelle attività sociali, ritenendolo uno strumento utile a dare profondità al piano vaccinale”, ha aggiunto il leader Cisl. “Una cosa però va detta. È lo Stato, e non il sindacato, che deve legiferare sul tema dell’obbligo vaccinale e dell’utilizzo del green pass. E le relazioni industriali non possono eludere la legge. Quello che invece possono fare è migliorare le condizioni di sicurezza negli spazi comuni, a partire dalle mense. Su questo abbiamo registrato una positiva convergenza con Confindustria e con Confapi. Vertici estremamente positivi, che hanno ristabilito un clima di responsabile collaborazione dopo settimane di mancato confronto. Il Governo deve dare un segno di forte coesione evitando di scaricare le contraddizioni nella propria maggioranza sulle relazioni sociali”. Sbarra ha aggiunto che “il Paese va ricostruito nel segno della pace sociale e della condivisione progettuale. Di tutto abbiamo bisogno tranne che di scaldare ulteriormente il clima nei luoghi di lavoro. Dobbiamo far sì che le persone si sentano al sicuro, sia sotto il profilo sanitario che sociale. Anche ieri ci sono stati tre morti in 24 ore nei luogi di lavoro. Una vergogna. Un’emergenza nazionale su cui non c’è la giusta attenzione delle istituzioni e delle aziende. Occorrono sanzioni più dure per chi non rispetta le norme sulla sicurezza e la prevenzione degli incidenti, la patente a punti deve servire a questo. E servono più controlli, più ispezioni, più personale adeguato. Sono settimane decisive, in cui il Governo Draghi deve dare risposte chiare e definitive anche su ammortizzatori sociali, politiche attive, integrazione sociale, fisco, crescita e investimenti, rilancio del lavoro, sblocco della contrattazione nel pubblico impiego, salute e sicurezza, un sistema pensionistico socialmente sostenibile, riscatto del Mezzogiorno. Abbiamo chiesto unitariamente un incontro urgente con il Presidente Draghi per affrontare l’avvio di progetti e riforme in un quadro di responsabile concertazione sociale. Lo sviluppo non si fa a pezzi: occorre un patto sociale, con un progetto programmatico comune, organico, che metta in relazione tutti i capitoli del percorso riformatore. Il lavoro non si crea con carta e inchiostro. Servono investimenti e politiche di coesione che rilancino il tessuto produttivo specialmente nelle aree depresse. Vuol dire – ha concluso Sbarra - realizzare infrastrutture materiali e digitali condizionando i capitali pubblici e privati alla buona occupazione aggiuntiva, specialmente giovanile e femminile, rilanciare ricerca e innovazione, avviare un grande piano assunzionale nella sanità e nella PA, potenziare gli strumenti di governo pubblico nel capitale privato in crisi, vincolando gli interventi alla creazione di nuovi strumenti partecipativi”.

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