Immigranti. Treviso, “presenza necessaria per lavoro e apporto demografico”

Mercoledì, 28 settembre 2022

“La presenza stabile di migranti nel territorio si conferma non solo significativa, ma necessaria, per l’apporto demografico, per il lavoro, ma anche per un complesso di contributi di tipo culturale e umano che concorrono a rendere più vitale il territorio”.

Con questa motivazione Cisl Belluno Treviso, Anolf, Caritas Tarvisina, Migrantes Treviso, cooperative La Esse e Una Casa per l’Uomo hanno spiegato il titolo “Presenze necessarie” scelto per il 18esimo Report sulla presenza e sulla distribuzione degli immigrati nella provincia di Treviso, realizzato con l’apporto di Veneto Lavoro.

I cittadini stranieri residenti in provincia di Treviso al 1° gennaio 2021 sono 92.110, il 2% in più rispetto all’anno precedente. Di questi il 51% circa sono donne e il 22% minori (il 14% del numero complessivo di minori in provincia). I nuovi nati, invece, sono 1.238, il -2% rispetto al 2019, ma oltre il 20% di tutti i nuovi nati della provincia.

I primi gruppi nazionali di residenti si confermano: romeni (22% del totale), cinesi (10%), marocchini (9%), albanesi (8%) e macedoni (5%).

Analisi relative all’ambito lavorativo, riferite a fine 2021, confermano la presenza necessaria di lavoratori stranieri in settori rilevanti del tessuto produttivo locale, quali agricoltura (40%), costruzioni (39%), industria (36%) e soprattutto lavoro domestico e di cura (73%).

In leggero aumento le imprese straniere: 9.000 circa, +4,4% rispetto al 2020 e l’11,4% del totale. La loro incidenza è rilevante nel comparto delle costruzioni (22,3% delle imprese), nel turismo (16,5%), nel commercio (14,6%) e nei trasporti-spedizioni (13,9%).

“In un contesto di denatalità, invecchiamento della popolazione e carenza di lavoratori e con previsioni demografiche che evidenziano il progressivo venir meno di una rilevante fascia di popolazione in età lavorativa già dal 2030 in poi - sottolinea Teresa Merotto della segreteria Cisl Belluno Treviso - la presenza dei migranti è necessaria. La richiesta della Cisl è di uscire da una gestione emergenziale dell’immigrazione irregolare, superando gli ingressi per protezione internazionale, per mettere in atto politiche migratorie e di accoglienza strutturali – conclude - che agevolino l’ingresso dei migranti economici attraverso una programmazione attenta e costante dei flussi che faccia incontrare domanda ed offerta, con quote di accesso coerenti con le carenze del mercato del lavoro”.

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