Fnp Veneto. Anziani non autosufficienti, “Urgente la riforma del sistema a partire dalle Ipab”

Martedì, 31 gennaio 2023

Gli anziani non autosufficienti in Veneto fra vent’anni saranno 165.256, con un incremento del 43,2% rispetto ai 115.417 registrati nel 2021. Ancora più elevata la crescita se si considera gli over 75: dai 102.105 del 2021 si passerà ai 156.378 nel 2042 (+53,2%).

I dati sono emersi dalla ricerca “Anziani, non autosufficienza e RSA: la situazione oggi e quale previsione al 2042”, commissionata dalla Fnp Veneto ai ricercatori Francesco Peron e Stefano Dal Pra Caputo allo scopo di verificare la situazione delle RSA nella nostra regione e capire se saranno in grado di soddisfare i bisogni che si manifesteranno in futuro.

La situazione però è tutt’altro che rosea. Innanzitutto, è emerso che la maggior parte degli 80enni di domani non sarà in grado di affrontare economicamente l’eventuale non autosufficienza. Infatti, due terzi dei pensionati “giovani” di oggi (tra i 60 e i 64 anni), che nel 2042 saranno 80enni, percepiscono una pensione inferiore ai 18.500 euro lordi l’anno e già oggi il costo di una casa di riposo si aggira sui 21.900 euro l’anno. Contemporaneamente, per ragioni demografiche, diminuirà sempre di più il cosiddetto “welfare familiare”, soprattutto femminile.

“Il 2023 è un anno cruciale per la gestione della non autosufficienza, soprattutto quella degli anziani – ha commentato la Segretaria generale della Fnp Cisl Veneto, Tina Cupani - Grazie al PNRR, la legge delega e il DM77 stanno facendo il loro percorso. Mentre in Veneto pare che finalmente la riforma delle Ipab arriverà a compimento. Il loro ruolo – ha specificato - è oggi importante e sarà fondamentale anche domani: nella nostra visione, assistenza domiciliare, semi-residenzialità e residenzialità sono modalità che andranno a braccetto. Per questo, innanzi tutto la Regione deve mettere mano alla riforma che non fa da 23 anni, così da far rientrare le Ipab nel sistema territoriale dei servizi”.

“In generale – ha concluso Cupani - si deve riformare l’intero sistema, affinché da un lato le strutture pubbliche e private abbiano un’offerta adeguata alle esigenze degli ospiti e sostenibile dalle famiglie, dall’altro il sistema pubblico si faccia garante di una vera azione di coordinamento e controllo”.

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