Aumento dimissioni. Cisl Veneto: “Maschio, impiegato nel terziario e uno su tre under 30”

Lunedì, 23 maggio 2022

Per lo più maschi, con contratto a tempo indeterminato, con mansioni a basso contenuto professionale e nella maggior parte dei casi provenienti dai settori del commercio, turismo e servizi.

All’indomani del report di Veneto Lavoro che vede nella nostra regione un aumento delle dimissioni volontarie di 66.300 unità nel primo quadrimestre del 2022, con un incremento del 50% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, Cisl Veneto analizza un campione di 4.600 lavoratori che si sono presentati presso i propri uffici vertenze per avere supporto nella formalizzazione online delle dimissioni e ne indica le principali caratteristiche.

Ne emerge che il 38% dei dimissionari proviene dal terziario (commercio, turismo servizi) per passare anche ad ad un settore completamente differente, come il manifatturiero. Segue il settore metalmeccanico, con il 22,2% delle dimissioni.

I due terzi dei lavoratori che decidono di licenziarsi sono maschi, mentre il 30% sono giovani con meno di 30 anni, età in cui si è maggiormente disposti a cambiare lavoro alla ricerca di nuove opportunità professionali. La percentuale scende al 22% per i lavoratori compresi tra i 30 e i 39 anni e si attesta al 25% per la fascia tra i 40 e i 49 anni.

“C’è chi si muove per cogliere l’opportunità di una retribuzione più alta, avendo oggi un potere contrattuale superiore per richiederla, considerando l’aumento della domanda – spiega Marco De Favari, coordinatore regionale degli Uffici vertenze di Cisl Veneto - o in generale di un più favorevole inquadramento contrattuale, passando ad esempio da un part time a un full time, o un migliore e meno stressante ambiente di lavoro. E ancora – aggiunge - chi cerca una maggiore adesione alle proprie aspirazioni professionali o una più facile conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, puntando in molti casi ad avvicinarsi a casa anche per ridurre i tempi degli spostamenti e abbassarne i relativi costi, in particolare in questi ultimi mesi di rincaro del carburante”.

“Anche dal nostro osservatorio, in coerenza con i dati rilasciati da Veneto Lavoro, possiamo confermare di trovarci ora in una congiuntura di notevole dinamicità del mercato del lavoro, che non trova precedenti dal 2015 in qua – commenta Gianfranco Refosco, Segretario generale Cisl Veneto – L’aumento delle dimissioni infatti, in presenza di un saldo netto positivo tra assunzioni e cessazioni nella prima parte del 2022 di + 36mila unità, ci consegna un mercato del lavoro veneto molto vivace, ricco di opportunità lavorative che possono consentire alle persone un miglioramento delle condizioni lavorative, come confermato anche dall’elevata percentuale di immediata ricollocazione dei lavoratori dimissionari”.

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