Un’intesa su cui vegliare e da declinare nel territorio

Giovedì, 01 luglio 2021

Il negoziato del 29 giugno scorso è stato senz’altro lungo e intenso. Ma quella a cui si è giunti con il Governo può essere valutata come un’intesa avanzata: proroga del blocco per i settori del tessile, della moda e della lavorazione della pelle, disponibilità di ulteriori 13 settimane di cassa integrazione senza addizionali per le imprese coinvolte da crisi aziendali ai tavoli del Mise, delle Regioni o delle Prefetture, da utilizzare prima di ricorrere a eventuali licenziamenti, e un tavolo di monitoraggio governativo per verificare l’applicazione delle nuove norme.

Ora dobbiamo vegliare perché gli accordi presi siano rispettati e perché sia messa presto mano alla tanto auspicata riforma globale delle politiche attive per il lavoro, alla riforma degli ammortizzatori sociali, al finanziamento e all'avvio di processi di formazione permanente e continua.

A quell’incontro dobbiamo guardare non solo per i suoi esiti positivi, ma anche perché è un segnale di rilancio del dialogo tra sindacati e Governo. Noi lo abbiamo sempre sostenuto: il mondo del lavoro resta centrale per gestire i cambiamenti e costruire insieme la ripresa. Per Cisl, dunque, l’accordo è il primo passo per realizzare un grande patto sociale per la ripartenza del Paese.

Sono risultati raggiunti grazie all’impegno di tutti voi nell’ampia mobilitazione delle scorse settimane, culminata nella manifestazione nazionale che infine ha visto tanti delegati e operatori veneti a Torino sabato scorso. A voi perciò il nostro ringraziamento, per la risposta pronta alla chiamata ad essere in piazza con l’obiettivo di far sentire forte e unitaria la nostra voce. Questo è il segno che lo spazio e il ruolo della rappresentanza sono non solo necessari, ma ancora vivi e vitali, e concretamente utili per la tutela delle persone.

E quali sono le ricadute degli accordi nazionali per la nostra azione sul territorio, ora?

In primo luogo, l’estensione della cassa integrazione per ulteriori 13 settimane riguarda anche situazioni di crisi aziendali gestite nei nostri tavoli regionali, per le quali costituiranno importanti strumenti di gestione e soluzione.

In secondo luogo, la Regione del Veneto potrà coinvolgere parti sindacali e datoriali in un’azione di responsabilità comune sul versante delle politiche attive e della riconfermata centralità della formazione continua.

Infine, c’è senz’altro un significativo lavoro da fare con le parti datoriali nel territorio, dove siamo chiamati a gestire difficili situazioni aziendali, per declinare l’avviso comune in indicazioni congiunte tese a indirizzare la contrattazione nelle singole crisi.