Referendum 22 ottobre. Al voto, perché l’autonomia è Costituzione

Mercoledì, 04 ottobre 2017

Siamo convinti, e non da oggi, che una maggiore autonomia decisionale della nostra Regione (che è tra quelle in regola con i conti) sia una opportunità da perseguire per dare al Veneto l’opportunità di esprimere al meglio le sue potenzialità economiche e sociali e di svilupparle a favore di tutto il Paese. 

Questa maggiore autonomia corrisponde infatti alle ragioni del lavoro e a quegli interessi che è nostro compito rappresentare e tutelare.

In Veneto l’avvicinarsi della scadenza referendaria ha favorito l’emergere di una visione dell’autonomia attesa più coerente con il dettato costituzionale e quindi una lettura ed interpretazione del voto più serena e, speriamo, scevra da speculazioni strumentali.Questo fatto dovrebbe anche tranquillizzare gli elettori che sanno così che apponendo un Sì o un No nella scheda non firmeranno una cambiale in bianco sulla loro volontà.

Rimangono, naturalmente, le ragioni di chi sottolinea la inutilità giuridica del referendum consultivo e quindi del conseguente spreco di risorse; nello stesso tempo chi l’ha progettato e voluto dimostra di aver compreso che il suo epilogo altro non potrà essere che l’apertura di un negoziato con il governo centrale dove conterà più la concretezza delle bandiere ed i proclami.

Come Cisl del Veneto abbiamo cercato di dare il nostro contributo per favorire questo passo in avanti. 

Lo abbiamo fatto evidenziando i limiti di una vicenda aggrovigliata e l’eccesso di ideologismo e tatticismo che ha caratterizzato molti dei suoi momenti, sottolineando come la maggiore autonomia delle Regioni sia possibile solo a fronte di uno Stato più forte ed efficiente e, infine, denunciato comemancate riforme istituzionali indeboliscono tutti, a partire dalla politica incapace di farsi “costituente”. 

Come Cisl abbiamo però anche preso atto delle risposte che il Presidente Zaia ha dato alla nostra Lettera Aperta e riscontrato così la comune volontà di fare del 22 ottobre una grande occasione per dare nuovo valore alla Carta Costituzionale e di assegnare un ruolo primario alle Parti Sociali nella definizione dei contenuti dell’autonomia. 

La nostra proposta di un tavolo di concertazione regionale per scrivere un Patto per l’Autonomia ha trovato quindi una prima importante adesione e noi ci impegnano fin d’ora a parteciparvi in modo propositivo.

Abbiamo così conquistato buoni motivi per impegnarci a sostenere, anche in occasione della consultazione popolare del 22, le ragioni della autonomia che vogliamo e per la quale non concediamo delega a nessuno. Sappiamo che la sua effettiva realizzazione comincerà il giorno dopo il referendum, su un tavolo negoziale, con tutti i soggetti vincolati al quesito, indipendentemente dal risultato elettorale.

Al voto quindi, per segnare il nostro  futuro nel testo della Costituzione Italiana.