Referendum 22 ottobre, l’autonomia che vogliamo

Venerdì, 29 settembre 2017

Lettera aperta al Presidente Zaia 

Siamo convinti, e non da oggi, che una maggiore autonomia decisionale della Regione sia una opportunità da perseguire per dare al Veneto l’opportunità di esprimere al meglio le sue potenzialità economiche e sociali e di svilupparle a favore di tutto il Paese.

Il referendum non può quindi ridursi ad una ulteriore occasione di scontro politico, finalizzato ad altri obiettivi e la consultazione dei cittadini veneti deve avvenire nella massima chiarezza di interpretazione sia del quesito che, di conseguenza, delle risposte.  

In questo modo la consultazione popolare del 22 ottobre non sarà un avvenimento effimero, ma costituirà, qualsiasi sia l’esito delle urne, un passo concreto verso l’apertura di un costruttivo negoziato tra Stato e Regione che, nel tracciato delle norme della Costituzione Italiana, attribuisca alla Regione Veneto “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia”.

A questo scopo riteniamo che, prima del voto referendario, qualcosa di più debba e possa essere fatto. La Cisl chiede quindi che: la Giunta ed il Consiglio regionale si esprimano in modo chiaro e netto per un percorso di autonomia regionale rispettoso delle regole costituzionali, così come lo è il quesito referendario; venga formalizzato, prima della scadenza referendaria, un tavolo di discussione con le Parti Sociali per concertare un “Patto per l’autonomia regionale” che indichi in modo dettagliato le materie nelle quali si intende ottenere maggiore autonomia; si dichiari la disponibilità a costituire con in Governo un Tavolo comunediconfronto con tutte le rappresentanze regionali che sono interessate ad una maggiore autonomia e che, a questo scopo, hanno prodotto atti legislativi conformi.

La Cisl veneta è pronta ad assumersi nuovi impegni e ulteriori responsabilità per sostenere e perseguire un serio progetto per una Regione la cui maggiore autonomia (ad esempio in materie come le politiche per il lavoro, la formazione professionale e le politiche sociali) sia garantita da uno Stato forte ed efficiente.  Un progetto che per andare in porto ha bisogno di uno sforzo comune, a tutti i livelli, sia delle rappresentanze istituzionali che sociali.