Non solo Tav. L’Autostrada Alemagna, chance per il Veneto

Giovedì, 11 aprile 2019

Il tema delle infrastrutture è di estrema attualità nel dibattito pubblico ed è cruciale per definire il percorso di sviluppo del Paese ma anche del Veneto. E proprio per la nostra regione va ben oltre la questione TAV.
Partendo da una riflessione che guardi in prospettiva la portualità di Venezia anche come hub interessato dal raddoppiamento del Canale di Suez e parte della Via della Seta, va ripensata e rilanciata la strategia dei collegamenti con l’area dell’Europa centrale e orientale.
In questo contesto assume rilevanza l’ipotesi di prolungamento della A27 fino in Austria dove si collegherebbe a nord ovest con Monaco e, a nord est, con Vienna e l’Europa orientale.
Si aprirebbero così scenari interessanti per tutto il Veneto e, in particolare, per l’economia “del Piave e della montagna”, quest’ultima sofferente delle devastazioni prodotte da Vaia.
L’autostrada di Alemagna, che permetterebbe l’accesso al Nord delle Alpi senza dover passare dal Brennero o da Tarvisio, darebbe sicuramente un vantaggio competitivo a tutto il Veneto e al porto di Venezia in una prospettiva di medio termine.
Il lavoro preparatorio svolto a questo proposito dalla Regione nell’ambito di EUSALP (Strategia Europea per la Regione Alpina, che raccoglie 48 Regioni di 7 Paesi) potrebbe trovare il consenso anche per l’accesso alle risorse europee per finanziare buona parte dell’opera.
Sarebbe bene quindi ricercare da subito - attraverso un dibattito pubblico trasparente e partecipato, a partire dal Bellunese - il consenso degli attori locali per la realizzazione di questa opera.
Opera che è stata pensata, in modo innovativo, non solo come collegamento viario, ma anche quale infrastruttura tecnologica di connessione tra il Sud e il Nord delle Alpi, con il passaggio della rete energetica, elettrica (superando così il sistema dei tralicci) ed informatica.
Al centro del dibattito dovrà essere posto il tema della sostenibilità ambientale: utilizzo delle migliori tecnologie di abbattimento dell’impatto ecologico e massimo rispetto dell’ecosistema.
Coniugare lo sviluppo di un’area molto dinamica ma anche ricca di contraddizioni e di opportunità con la sostenibilità ambientale per potenziare le relazioni tra il Veneto e l’Europa è quindi possibile.
Ora la parola passa alla politica regionale. Magari presentando (entro il 24 aprile) domanda di accesso ai 100 milioni di euro messi a disposizione da Eusalp per la progettazione di interventi per la mobilità tranfrontaliera.