Il sangue e il suo dono non hanno passaporto

Martedì, 02 novembre 2010

l dono del sangue è un gesto di solidarietà e responsabilità riconosciuto e promosso da tutte le culture e da quasi tutte le religioni. Si tratta, quindi, di una preziosa e particolare occasione di relazione tra persone, che ci accomuna tutti. Questa valenza sociale è confermata dalla presenza del numero dei donatori volontari di sangue tra i criteri di valutazione della coesione e della qualità di vita in una comunità,. Noi potremmo aggiungere anche qualcosa di più! L'esistenza di gruppi di donatori di sangue organizzati in associazione è un ulteriore "valore aggiunto" per la comunità, specie in Italia dove questa realtà è riconosciuta e coinvolta direttamente nel sistema sanitario.
In Veneto c'è una grande tradizione di associazionismo dei donatori volontari del sangue, con un forte radicamento territoriale e un'attività culturale e donazionale intensa. Abbiamo così ottenuto degli ottimi risultati in questi anni: prima siamo diventati autosufficienti per il sangue e i suoi derivati in regione e ora contribuiamo per circa il 15% anche all'autosufficienza nazionale. Infine, abbiamo quasi azzerato il rischio di trasmissione con il sangue di malattie infettive, eliminando completamente il pericolo del donatore occasionale o di quello in qualche maniera "retribuito".
Analizzando l'evoluzione della nostra società veneta è evidente la sempre maggior presenza di cittadini immigrati: rappresentano circa il 9% della popolazione generale e ben il 25% degli under 18. Questi nuovi cittadini spesso si "incrociano" con le realtà locali dei donatori di sangue attraverso le attività di propaganda nelle scuole o nelle comunità, la frequentazione dei servizi sanitari, oppure per il rapporto diretto con soci attivi, compagni di lavoro o amici. Il compito dell'associazionismo è quella di accogliere questi nuovi cittadini, informarli e accompagnarli nel percorso sanitario che porta all'idoneità alla donazione. Ma c'è anche una "preoccupazione" che è quella di evitare la nascita di un associazionismo del dono del sangue a connotazione etnica e religiosa. Capiamoci bene, probabilmente non ci sarebbe nulla di male! Ma noi donatori di sangue la considereremmo una "sconfitta": il sangue è uguale in tutti gli uomini, la solidarietà dei volontari è universale, il nostro sistema sanitario ha l'obiettivo di tutelare la salute di tutti.
Durante il mese di Ottobre Avis Veneto ha messo in campo una serie di iniziative rivolte all'incontro con quelli che abbiamo definito i nuovi cittadini veneti. Alcune brevi considerazioni su questo confronto: l'aspetto universalistico e gratuito della donazione di sangue in Italia è percepito come un valore aggiunto e un'importante conquista per ciascun cittadino e per la sua famiglia; non sono conosciuti i diritti del lavoratore donatore né la tutela sanitaria prevista per esso ; la constatazione che sia un'associazione, e non il singolo, ad affrontare il problema del fabbisogno di sangue per gli ammalati è compreso come un aspetto positivo e strategico; le regole sanitarie che impongono sicurezza e tracciabilità della donazione, imponendo residenza - tessera sanitaria - conoscenza della lingua, non sono sempre ben comprese e possono anche essere intese come norme per escludere.
Spetta all'associazione, insieme agli operatori sanitari, dare risposte, convincere e coinvolgere. Vogliamo che i nuovi cittadini divengano donatori di sangue e che scelgano di fare associazione insieme a noi. E' un momento importante del percorso di integrazione e di sviluppo della nostra società. Un nuovo cittadino che decide di donare sangue lo fa per senso di responsabilità e di appartenenza: è sicuramente una risorsa per la nostra associazione e per l'intera società. Inoltre, ci aiuta a combattere quel pregiudizio che soffoca molto del sentire comune e del vivere di oggi.
Il dono volontario e gratuito del sangue come esempio di relazione che punta all'essenza dell'uomo senza fare differenze di sesso, razza, religione, passaporto.

Alberto Argentoni
Presidente Avis Veneto

ospite