Veneto: cominciamo a fare sul serio?

Giovedì, 11 giugno 2015

Il Veneto esce dalle elezioni regionali con quadro politico ed istituzionale ben delineato.
Gli elettori hanno scelto in grande maggioranza una linea di continuità con il passato confermando il mandato per il governo della Regione all’area del Centro Destra (quello delle liste civiche, a scapito di quello dei partiti) ed affidato un forte mandato fiduciario direttamente a Zaia- civico. Il presidente è stato rieletto sulla base di un indiscutibile successo personale e ora può contare ora su una maggioranza più omogenea e, si presume, conseguentemente più stabile e coesa rispetto alla precedente legislatura.
Nello stesso tempo anche la rappresentanza della opposizione si è semplificata attorno a tre punti di riferimento: il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle e l’aggregazione che ha capo a Tosi.
Possiamo quindi affermare che ci sono le condizioni di base affinché il Veneto venga amministrato con scelte forti ed incisive, costruite grazie anche ad un confronto critico e propositivo tra le forze politiche di maggioranza e di minoranza.
Siamo anche convinti che il dialogo con le Parti Sociali, imprenditori e sindacati, debba proseguire sulla strada intrapresa da tempo, anche e ancora di più in questa fase dove ci sono le premesse per chiudere con la crisi e ripartire con la crescita.
Il punto è proprio questo: lasciarci alle spalle la crisi e rimettere in moto la locomotiva. Su questa priorità vanno concentrate le idee, i progetti, le iniziative e le forze e quindi vanno messi da parte i distinguo tattici, le frasi fatte, l’astensionismo delle responsabilità.
Noi partiamo da una constatazione: il mercato del lavoro regionale si è rimesso in moto, i provvedimenti del governo producono risultati, il contesto internazionale è favorevole: è cominciata, seppur timidamente, la risalita. Contestare questi fatti è controproducente per il raggiungimento dell’obiettivo (uscire dalla crisi) proclamato da tutti ma anche per la credibilità di chi si rifiuta di riconoscerli.
Chi ha responsabilità e prerogative a livello locale (stiamo parlando di una grande regione come il Veneto) deve operare con scelte che consolidano gli effetti della ripresa economica, che amplificano quelli sulla buona occupazione e che ricostruiscono ed irrobustiscono le maglie, qua e la sfilacciate, della coesione sociale.
Purtroppo però la campagna elettorale non è ancora finita. Tra qualche giorno si decide chi amministrerà la città capoluogo di regione, destinata a diventare capoluogo di città metropolitana e biglietto da visita internazionale del Veneto e dell’Italia.
Non possiamo però permetterci di perdere ancora molto altro tempo nelle polemiche.