Dimenticati o abbandonati?

Venerdì, 27 febbraio 2009

Morde la crisi e constatiamo che, nel gran giro di provvedimenti, atti e disposizioni, proposti, annunciati o disposti per dare rimedio alle precarie condizioni di reddito e quindi di vita quotidiana delle persone più esposte al rischio povertà, qualche impegno si è perso per strada.

Cominciamo dagli aiuti previsti per i nostri anziani meno abbienti.

E' scaduto il termine per il rinnovo dell'abbonamento Rai e non c'è ancora traccia di quella semplice circolare che, applicando una disposizione della Finanziaria del 2008, dovrebbe precisare le modalità per cui gli ultrasettantacinquenni, soli e con un minimo di reddito, sono esentati dal suo pagamento e recuperare il canone pagato lo scorso anno. La legge c'è, la copertura finanziaria pure. Ma perché non si fa la circolare? Perché, nei fatti, si nega questo beneficio?

Proseguendo: di Social Card non se parla più.
Non se ne sono dimenticati però i pensionati della nostra regione che, dopo aver coltivato speranze in proposito, alimentate da tanto di lettera pervenuta, si sono visti negare il beneficio perché, pur con reddito di pensione entro i limiti di legge; sono colpevoli di aver accatastato il campetto di terra, l'orto, la cantina della vecchia casa o la tettoia, residui della piccolissima proprietà rurale e quindi di risultare possidenti e non bisognosi dei 40 euro mensili di sconto sulla spesa.
E' la promessa di Onorevoli Ministri di prorogare il termine per la richiesta del contributo per il 2008 dov'è ?

Andiamo oltre, e consideriamo anche le famiglie a basso reddito.

Nel mentre ci diamo da fare per il bonus straordinario per le famiglie, che fine ha fatto il bonus per gli incapienti del 2007? Parliamo di quello richiesto direttamente allo Stato, tramite l'Agenzia delle Entrate, dai lavoratori allora disoccupati e dai lavoratori domestici. Ce lo chiediamo non solo in quanto a distanza di un anno non se ne sa ancora niente, ma anche perché la stessa indeterminatezza nel pagamento la ritroviamo anche nel bonus di quest'anno, e sempre per gli stessi soggettI: i lavoratori disoccupati ed i lavoratori domestici che non hanno un sostituto d'imposta.

Aggiungiamoci poi la tristissima esclusione dei neonati stranieri dal diritto di beneficiare del fondo per il sostegno delle spese affrontate dalle famiglie più povere per l'acquisto del latte in polvere e dei pannolini. Serviva proprio discriminare anche nei primi mesi di vita?

A questo punto ci chiediamo se queste persone, anziani e neonati, lavoratori disoccupati e lavoratori domestici, numerose ma con scarsa voce e ancor meno potere, protagoniste di grandi dibattiti e proclami sociali, ma facili a sparire dalla cronaca, sono state dimenticate o abbandonate.
Abbiamo scritto ai Ministri competenti, abbiamo sollecitato i parlamentari (di tutti i partiti), abbiamo inviato proposte tecniche per risolvere queste dimenticanze o eliminare queste incomprensibili emarginazioni. Al momento non abbiamo avuto risposta.
Ma non intendiamo demordere.

Ci piace pensare che, nel gran da fare che tutti si stanno dando per uscire dalla crisi senza abbandonare i più deboli, qualche dimenticanza, proprio verso di questi, possa capitare.
Una dimenticanza facilmente rimediabile con un semplice pro-memoria.

Franca Porto

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