Buongiorno a tutti

Venerdì, 26 febbraio 2016

Ieri, 25 febbraio, il Consiglio Generale della Unione Regionale Cisl del Veneto mi ha eletto alla carica di Segretario Generale dell’organizzazione sindacale che è la prima, in assoluto, per numero di associati e di militanti nella nostra regione: oltre 420mila tra lavoratori ed ex lavoratori.

Succedo a Franca Porto, una dirigente sindacale (la prima donna ad assumere questa carica in Veneto) a cui tutti, dentro e fuori il nostro ambiente, hanno riconosciuto importanti meriti per l’azione svolta - nei suoi quasi 10 anni di “governo” della Cisl - a favore dei lavoratori veneti e del Veneto.

Franca era entrata in carica nel 2008, l’anno in cui l’economia e l’occupazione regionale segnava il top per ritrovarsi improvvisamente, l’anno successivo e fino a qualche mese fa, a combattere contro una crisi - sfociata in 7 anni recessione- che ha cambiato l’orizzonte del Veneto, le sue certezze, i suoi programmi per il futuro.

In questo lungo tunnel, da cui cominciamo ad uscire solo ora (ma non è dato nulla per scontato) ha diretto con coerenza, serietà e determinazione la Cisl su una rotta ben precisa: salvaguardare la coesione sociale, tutelare il lavoro, aprire le porte al cambiamento. I risultati non sono mancati e sono misurabili.

Ora il testimone passa a me, come in una staffetta, nella quale senza rallentare la velocità della corsa cambia la pista sulla quale si corre: quella discontinuità d’azione a cui siamo obbligati perché la crisi ha definitivamente cambiato il nostro presente ma, ancora di più, il nostro futuro anche prossimo.

Le tante eccellenze del Veneto non sono bastate a contenere le diseguaglianze (che, anzi, si sono allargante) e il meccanismo della crescita non si rimette in moto per forza d’inerzia o per le sole scelte politiche del governo nazionale e della Unione Europea. Anche noi dobbiamo fare la nostra parte, con responsabilità e determinazione.

Il cambiamento non è quindi una opzione. E’ già in corso dell’economia e nella società e nessuno può bloccarlo ma, tutti insieme, possiamo indirizzarlo, per prenderne il meglio ed evitarne il peggio.

La Cisl del Veneto ha tutte le risorse, a partire dalla sua storia di sindacato nuovo e dai sui quattrocentoventimila iscritti, per lanciarsi senza reticenze in questa sfida.

Contiamo di trascinare in questa corsa anche gli altri soggetti a cui i veneti, lavoratori, imprenditori, cittadini, hanno affidato la rappresentanza dei loro interessi con proposte chiare, con volontà di confronto senza pregiudiziali.

Sappiamo che in Veneto, anche questo ma soprattutto questo, è il nostro compito.