Veneto 2015: promemoria post elettorale

Giovedì, 21 maggio 2015

La campagna elettorale è in pieno svolgimento, con tutto il suo carico di programmi, buone intenzioni e promesse. Il nostro auspicio è che gli elettori veneti il 31 maggio partecipino in tanti al voto, indicando da chi vogliono farsi amministrare e mettendo in ombra l’astensionismo, le schede bianche e quelle nulle.
Noi pensiamo già al giorno dopo, quando Presidente, Giunta e Consiglio eletti dovranno passare ai fatti e indichiamo fin d’ora la vera priorità: quella del lavoro.
Il lavoro deve essere la priorità per tutti: istituzioni, rappresentanze politiche e parti sociali.
Solo recuperando gli oltre centomila posti perduti con la crisi si potrà tornare sulla via del benessere sociale conquistato negli anni scorsi, dare un futuro ai giovani ed evitare il declino economico e sociale della nostra regione.
La nostra prima richiesta è quindi che le nuove istituzioni regionali e le rappresentanze politiche del Veneto operino responsabilmente per favorire e sostenere questo sforzo comune, abbandonando le contrapposizioni sterili per valorizzare invece il dialogo sociale. Se questa è la premessa di metodo ora veniamo ai contenuti: sappiamo che il lavoro si crea (e si ricrea) solo con la crescita e lo sviluppo, ma non in modo automatico. Servono quindi interventi che incentivino che coniughino lo sviluppo economico con la crescita dell’occupazione.
Abbiamo individuato quattro linee di azione ( quattro “politiche”) che raggruppano questi interventi e la cui realizzazione è nelle prerogative e nelle competenze degli attori regionali.
In primo luogo vanno messe in pratica politiche per la crescita economica che si declinano in rilancio del manifatturiero sostenendo l’innovazione, la ricerca e l’export, il potenziamento del turismo valorizzando l’ambiente e la cultura ed infine la rigenerazione delle aree urbane e cioè edilizia sostenibile, casa e vivibilità.
Accanto a questi interventi di settore è indispensabile realizzare un piano di infrastrutture che rendano più competitivo l’intero territorio regionale facilitando la mobilità delle persone e delle merci e gli investimenti produttivi internazionali. il contrasto alla corruzione, la tutela dei beni sociali e collettivi, la lotta alla burocrazia ne sono le pre-condizioni di fattibilità.
In parallelo devono poi correre le politiche per il lavoro per dare più effetto agli interventi del governo nazionale mediante ulteriori incentivi al buon lavoro, il contrasto al precariato e al lavoro nero, l’efficientamento dei servizi per l’impiego e il ricollocamento, la diffusione della formazione continua, il potenziamento della formazione professionale, il sostegno alla contrattazione aziendale e territoriale pro-lavoro, l’incrocio scuola/università-lavoro.
Se a questi interventi si aggiungeranno quelli per rinnovare la pubblica amministrazione, trovando la necessaria sintonia tra noi ed il centro sulle le linee portanti della riforma costituzionale in discussione al Parlamento ed un pacchetto dedicato al benessere sociale potremo dire che il Veneto ha messo in campo tutta sua forza, ha acceso tutti i suoi motori, per guadagnare lavoro e quindi futuro.