Primo Maggio. L’Europa e il Veneto con i giovani che cercano lavoro

Mercoledì, 30 aprile 2014

Prende avvio proprio da oggi 1° maggio il programma “GaranziaGiovani” che l’Unione Europea dedica ai suoi giovani in cerca disoccupazione. La sua pratica attuazione è affidata alle Regioni. Le risorse messe a disposizione sono sostanziose: per il solo Veneto ci sono ben 83 milioni di euro da spendere in un anno. Le voci di spesa più consistenti sono per tirocini e formazione mirata all’inserimento nel lavoro. Consistenti gli incentivi per le aziende.
Garanzia Giovani prevede che ad ogni giovane sotto i 25 anni (ma si può arrivare a 29) venga offerta una opportunità di avvicinarsi al lavoro entro 4 mesi della conclusione del percorso scolastico o dalla perdita della precedente occupazione. Una opportunità che può essere un posto di lavoro ma anche formazione, apprendistato,tirocinio o auto-imprenditorialità. Il modello considerato è quello delle esperienze già praticate in Austria e in Finlandia.Le attese attorno a questo programma sono tante, anche in Veneto dove la crisi ha radicalmente cambiato il rapporto tra giovani ed occupazione. Fino al 2007 la crescita economica aveva determinato una progressiva crescita dell’occupazione anche tra i giovani, italiani ed immigrati. Poi le assunzioni sono crollate.
 Secondo l’Istat, il tasso di disoccupazione tra i più giovani è quasi triplicato: dall’8,4 del 2007 al 23,7 del 2012. L’Agenzia Veneto Lavoro ci fornisce un quadro ancora più preciso:i giovani in età 15-24 anni che sono “attivi” (non sono cioè impegnati in percorsi scolastici e universitari e quindi pronti per il lavoro) sono 137 mila. Di questi 35 mila sono disoccupati così come altri 19.000 che sono tra i 25 e i 29 anni. Diciamolo subito: non sono i numeri drammatici che si rappresentano in altre regioni d’Europa (compreso molte dell’Italia). Anche considerando che il via vai tra lavoro e disoccupazione è molto elevato (sono prevalenti i contratti a termine) ci si può aspettare che una piena e efficace attivazione di Garanzia Giovani possa ottenere buoni risultati.Le condizioni perché ciò avvenga sono diverse e concomitanti. In primo luogo è fondamentale che riparta la crescita e con essa l’occupazione. Le misure messe in campo dal governo Renzi sono tutte utili a questo scopo ma vanno portate, rapidamente, a compimento.
Ci sono però altre condizioni, tutte venete, che possono determinare il successo o il fallimento di Garanzia Giovani.
Le parti sociali, sindacato compreso, possono e devono fare la loro parte non solo facendo della una buona contrattazione aziendale (sia nelle aziende in difficoltà, per non perdere altri posti di lavoro,che in quelle in crescita, per allargare l’effetto occupazione) ma anche mettendo in campo tutto il potenziale della bilateralità. Regione e Comuni dovrebbero concretizzare almeno una parte delle moltitudini di impegni dichiarati ma rimasti ancora sulla carta. Ma la vera formula vincente in questa eccezionale occasione è quella di un cambio mentalità tutto ascrivibile nella formula“comportarsi ed operare alla europea”: meno burocrazia, strumenti dinamici per l’incontro domanda-offerta, ammodernamento della formazione professionale, superamento degli steccati tra le diverse competenze e prerogative.
Un cambio di mentalità che deve cominciare dalle rappresentanze istituzionali e sociali venete: dobbiamo dimostrare di saper praticare sul serio il federalismo responsabile.
Tra un anno tireremo le somme e lo faremo sotto lo sguardo dei giovani veneti.