La contrattazione aziendale, formidabile strumento per l’occupazione

Mercoledì, 21 gennaio 2015

 Il 2015 inizia con alcune occasioni utili per la ripresa dell’economia e la crescita dell’occupazione.

Il calo del prezzo del petrolio, i dati positivi sull’economia americana, i prossimi interventi della BCE e le (speriamo serie) aperture della UE sulla flessibilità nei bilanci, rappresentano per l’Italia e ancor più per il Veneto (dove l’export ed il turismo pesano molto) una opportunità che va sfruttata al massimo. Non possiamo poi sottovalutare le disponibilità offerte dalla Legge di Stabilità alle aziende: riduzione dell’Irap e tre anni di decontribuzione totale per i nuovi assunti a tempo indeterminato. Anche alcuni aspetti del Jobs Act, affidati alla decretazione del governo, potrebbero concorrere positivamente ad allargare, finalmente, la platea degli occupati.

I segnali che qualcosa si muove ci sono. La decisione di FCA Fiat di assumere oltre 1.000 lavoratori a Melfi è di grande significato. Nuove assunzioni sono arrivate in Veneto da parte di alcune aziende simbolo mentre altri imprenditori ne hanno annunciate per le prossime settimane.

La Cisl, in questo contesto, non intende rimanere con le mani in mano. Vogliamo invece partecipare positivamente alla dinamiche in corso mettendo in campo la migliore delle nostre risorse: la contrattazione.

Siamo infatti convinti infatti che i provvedimenti di legge – al cui miglioramento abbiamo contribuito - e la congiuntura favorevole non esauriscano tutte le possibilità di crescita e che con la contrattazione, aziendale e territoriale, si possa far fruttare di più ogni occasione ed opportunità di nuova occupazione.

Tornando al caso FCA Fiat: avremmo oggi queste nuove assunzioni ed il riassorbimento della Cigs senza quella paziente e perseverante azione contrattuale- sostenuta essenzialmente dalla Cisl – nel mentre dilagava nei media la demagogia della Fiom Cgil?

Per non rimanere nelle chiacchiere ribadiamo che l’obiettivo primo deve essere ricostruire (che non è riprodurre in fotocopia!) i 90mila posti di lavoro perduti in questi sei anni di crisi e rimettere in produzione circa 30mila posti oggi vaganti nel limbo della cassaintegrazione.

Un compito difficile ma non impossibile.

In Veneto sono molte le aziende che possono crescere e ancora di più sono quelle in grado di migliorare la qualità della loro occupazione superando le forme contrattuali a termine in uso.

Noi intendiamo premere, sostenere ed accompagnare le aziende in questo salto in avanti.

Con la contrattazione, la bilateralità, la mutualità, aziendale o territoriale, possiamo potenziare gli incentivi premiando le aziende che fanno non un solo, ma due, passi in avanti per allargare l’occupazione dipendente.

A livello nazionale continueremo a pressare il governo affinché i decreti attuativi del Jobs Act forniscano altri strumenti per implementare le assunzioni, ad esempio con una migliore e più efficace regolamentazione dei contratti di solidarietà espansivi ed i servizi per la riqualificazione ed il collocamento al lavoro.

A livello regionale intendiamo tornare alla carica con le nostre proposte per una mutualità bilaterale più avanzata anche nel settore industriale.

La vera sfida è però nella singola azienda, e qui che il nostro talento contrattuale paga di più.

E’ questo l’ambito d’azione dove la Cisl ha dettato le regole del sindacato nuovo nella ricostruzione del Paese.

E’ da qui che possiamo costruire il sindacato nuovo del dopo-crisi. Chi altri sennò?