Sciopero nazionale lavoratori Enel, presidio a Venezia. Flaei Filctem e Uiltec: “Azienda focalizzata su profitti”

Venerdì, 08 marzo 2024

Sciopero nazionale oggi, venerdì 8 marzo, dei lavoratori Enel per protestare contro il piano di sviluppo industriale presentato dal nuovo management in seguito al fallimento dei vari tentativi di dialogo con l’azienda.

In Veneto le categorie di settore Flaei Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil hanno tenuto un sit-in di fronte alla Prefettura di Venezia, mentre una delegazione è stata accolta dal prefetto Darco Pellos.

I sindacati, in particolare, denunciano come quello prospettato dall’azienda è uno “sviluppo” che poggia quasi esclusivamente su interventi volti a massimizzare i profitti a spese dei lavoratori e della qualità dei servizi: aumento del carico di lavoro per i dipendenti di ogni area, cambio inspiegabile degli orari di lavoro degli operativi, nessuna assunzione in vista, riduzione dell’utilizzo dello smart working, esternalizzazione di buona parte delle attività elettriche.

“Non scioperiamo per rivendicare aumenti salariali, ma occupazione e professionalità per il futuro del Paese – spiegano Gabriella Lanni, Segretaria generale di Flaei Cisl Veneto; Luca Stefanello, coordinatore degli elettrici per Filctem Cgil Veneto, e Giampietro Gregnanin, Segretario generale di Uiltec Uil Veneto –. Siamo preoccupati per la direzione che sta prendendo l’azienda, che anziché scegliere di affrontare le sfide e cogliere le opportunità del PNNR, imbocca la strada della mera razionalizzazione degli investimenti e di un contenimento dei costi (del personale anzitutto) con ripercussioni inevitabili sull’occupazione e la sicurezza, con un rischio di incremento di infortuni gravi o mortali e un arretramento evidente sul fronte delle tutele e dei diritti, ma anche degli standard di qualità dei servizi ai cittadini”.

“È un’impresa che non dimostra alcuna visione strategica per il bene del Paese”, ribadiscono Cinzia Bonan, Giacomo Vendrame e Igor Bonatesta, rispettivamente segretari di Cisl, Cgil e Uil Veneto, aggiungendo: “Chiediamo che, come infrastruttura fondamentale, Enel sia la protagonista nel guidare la transizione energetica, l’elettrificazione dei consumi e i progetti previsti finanziati con il PNRR”.

Nel nuovo piano di sviluppo, secondo i sindacati infatti, non c’è alcuna idea su come affrontare il superamento del fossile e la messa a terra delle nuove tecnologie green, si riducono gli investimenti per le fonti rinnovabili (passati da 5,5 miliardi a 2,9 miliardi di euro in tre anni), non c’è traccia di investimenti nel settore idroelettrico né sulla geotermia, solo un generico impegno per la realizzazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo (batterie).